Trento: Provincia e Comune preparano la rivoluzione dei poli scolastici

Il primo passo sarà quello - annunciato da tempo - di portare il polo dell’arte all’Italcementi. Per il resto, sono previsti altri poli che coinvolgerebbero prevalentemente gli istituti tecnici: Il polo dell’informatica, quello della meccanica, quello del turismo, quello delle biotecnologie e, infine, delle costruzioni



TRENTO. Dopo la riforma della scuola, è in arrivo la rivoluzione delle scuole. Nel giro di qualche anno, infatti, i principali istituti della città abbandoneranno gli attuali edifici: Provincia e Comune di Trento hanno intenzione di dar vita a nuovi poli scolastici dell’istruzione superiore. Il primo passo sarà quello - annunciato da tempo - di portare il polo dell’arte all’Italcementi.
Per il resto, sono previsti altri poli che coinvolgerebbero prevalentemente gli istituti tecnici. Il polo dell’informatica, quello della meccanica, quello del turismo, quello delle biotecnologie e, infine, delle costruzioni. Il tutto in una logica di filiera, che veda quindi una relazione stretta tra l’istruzione superiore, l’Università, la ricerca e le realtà produttive.
L’intenzione è stata comunicata ieri mattina dal presidente della Provincia, Lorenzo Dellai, e dal sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, al termine dell’incontro tra giunta provinciale e giunta comunale che si è svolto a Villazzano, a Villa Mersi. Una riunione di due ore e mezza durante la quale Provincia e Comune hanno definito un nuovo metodo di lavoro con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione tra Piazza Dante e Palazzo Thun. Un incontro che sarà ripetuto periodicamente per affrontare nodi comuni, com’è già stato fatto ieri. Principalmente s’è parlato il futuro dell’edilizia scolastica. «Anche in relazione alla riforma della scuola - ha detto il presidente Dellai - abbiamo bisogno di una nuova concezione degli spazi scolastici e per questo è necessario ripensarne la logistica». Basta con singoli edifici, via a nuovi poli. E in tempi brevi. Entro qualche settimana un gruppo misto di lavoro definirà delle ipotesi per la collocazione dei nuovi istituti, che poi sarà discussa con istituti e circoscrizioni. L’obiettivo sarebbe quello di chiudere la discussione con la fine dell’estate e poi partire con la fase operativa.
Ovviamente, realizzare nuovi edifici scolastici rappresenta un impegno finanziario notevole. Ma, come spiegato dal governatore, «l’investimento sarà finanziato attraverso la valorizzazione e la capitalizzazione dei beni immobiliari esistenti, affidati dalla Provincia a Patrimonio del Trentino Spa». Strutture che sono destinate ad uso scolastico e che potranno liberare spazi in città, venendo destinate a nuove funzioni, per pubblico e privato.
Indiziato speciale è sicuramente il quadrilatero di via Brigata Acqui, dove attualmente ci sono le sedi di Iti Buonarroti, Tambosi e Pozzo. Qualcuno di questi istituti sarà sicuramente spostato in uno di questi nuovi poli in fase di studio. Il sindaco Andreatta ha comunque precistao che «non sarà azzerata la presenza di edifici scolastici, ma sarà ripensata».
È probabile che un polo della meccanica possa essere realizzato a Rovereto, mentre l’ipotesi di un polo scientifico in collina a Povo (dove ci sono le facoltà di Scienze e Ingegneria, oltre a diversi enti di ricerca) è stata al momento scartata dal presidente Dellai. A Trento un’ipotesi è la zona sud dell’ex Michelin.
Quel che è certo, è che il primo di questi poli sarà quello che sorgerà all’ex Italcementi. Se ne parla da tempo, ma adesso si è giunti alla concretizzazione. «Entro poche settimane - ha concluso il governatore - chiuderemo la pratica per la permuta e acquisiremo l’area». L’istituto d’arte Vittoria deve lasciare la sua attuale sede ed è probabile che a Piedicastello sorga un polo dell’arte. Per quanto riguarda le medie, il Comune ha manifestato l’esigenza di una nuova struttura a Trento nord.

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