SCUOLA E COSTUME

Trento, preside delle medie vieta i pantaloni a vita bassa: "Vi sospendo"

Lettera alle famiglie invita i genitori a controllare l'abbigliamento dei figli prima di mandarli a scuola e minaccia sanzioni severe



TRENTO. Vita dura per chi porta i pantaloni a...vita bassa. A dichiarare guerra al jeans over-size che lasciano scoperte ampie porzioni di mutande è il professor Italo Pancheri, preside delle scuole medie Winkler di Trento.

 Nei giorni scorsi, il preside ha deciso che la misura era colma e che era giunta l’ora di mettere fine allo spettacolo offerto da decine di studenti che si aggiravano in corridoi e aule con la camminata svogliata dei rapper americani e mezzo sedere al vento.
 
Per questo, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera che non lascia spazio alle interpretazioni a tutte le famiglie degli studenti, annunciando d’aver istituito il divieto tassativo di presentarsi a scuola con i pantaloni over-size a vita bassa e invitando mamme e papà a controllare l’abbigliamento dei figli quando al mattino prendono lo zaino ed escono di casa per andare in classe.

 Alla base della decisione, è ovvio, ci sono chiari motivi di decoro sui quali Pancheri, inorridito dallo spettacolo offertogli quotidianamente dai ragazzi, ha scelto di non transigere oltre. Per questo, chi dovesse fare orecchie da mercante e ripresentarsi alle medie Winkler con i pantaloni abbassati incorrerà in sanzioni disciplinari che, nei casi più gravi, potranno arrivare fino alla sospensione dalle lezioni.

 Quale sia stata la reazione di genitori e ragazzi non è ancora dato sapere, né è possibile intuire se il provvedimento verrà accolto obtorto collo o darà il via ad una battaglia che non è azzardato definire generazionale. Certo è che la decisione del dirigente è ugualmente destinata a sollevare parecchie polemiche.

 Proprio come era accaduto nel maggio scorso all’istituto Tambosi dove la dirigente Francesca Carampin aveva dichiarato guerra all’abbigliamento da spiaggia che tra le ragazze si traduceva in minigonne vertiginose e tra i ragazzi in pantaloncini corti. E nei giorni successivi erano anche fioccate note e richiami. Ma pochi mesi prima, proprio attorno a gennaio, gli strali della preside erano piovuti sempre sulle teste di chi indossava i pantaloni a vita bassa. «Per andare a scuola si deve avere un abbigliamento appropriato» aveva tuonato Carampin, lanciando una sorta di slogan che ora il preside Pancheri ha fatto proprio.













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