Trento: presa la banda dei centri commerciali

Quattro romeni in cella. Avevano fatto duecento furti in tre mesi


Mara Deimichei


TRENTO. Non hanno fatto il «grande colpo» ma sono accusati di aver messo a segno una serie di piccoli furti che hanno permesso loro di accumulare, per poi vendere, vestiti, scarpe oggetti di vario tipo per un valore complessivo di 30 mila euro. Loro sono quattro romeni e sono stati arrestati nella notte fra giovedì e venerdì dalla squadra mobile in due appartamenti di Trento nord. Per il quartetto l'accusa è quella di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti e le manette sono scattate in base in base ad un'ordinanza di custodia richiesta dal gip dal sostituto procuratore Davide Ognibene.  L'indagine della polizia è iniziata a settembre quando sono arrivate delle segnalazioni dai centri commerciali della zona che raccontavano di uno strano incremento dei episodi di taccheggio. Da qui sono aprtite verifiche e controlli che hanno portato, mano a mano, all'individuazione dei quattro. In base a quanto spiegato dal dirigente della mobile, Roberto Giacomelli, i romeni agivano separatamente portando via un articolo alla volta. È anche capitato che fossero fermati o dagli addetti alla sicurezza dei negozi o dalle stesse forze dell'ordine. Denunciati per il furto o il tentato furto, venivano lasciati andare. Intanto, però, a seguire i loro passi, c'erano gli investigatori della mobile che hanno raccolto tutto il materiale possibile per arrivare alle catture. L'elenco dei colpi è lungo. Si parla di circa 200 furti messi a segno da settembre fino a pochi giorni fa. Il valore commerciale delle marce è di circa 30 mila euro ma è possibile che siano stati venduti «sotto prezzo» e quindi che il ricavo sia inferiore.  I furti sarebbero avvenuti a macchia di leopardo in tutta la provincia. Dai negozi del Millenium center di Rovereto, al Top e Bren center di Trento fino al centro commerciale di Pergine.  Secondo la mobile al vertice dell'organizzazione ci sarebbe stato Mihai Minea, 23enne, l'unico con già precedenti penali. E sarebbe stato lui ad occuparsi della vendita (quasi esclusivamente ad altri immigrati) di quello che veniva sottratto nei vari negozi. In cella sono finiti anche Dorin Moldovan, 36 anni, Sorin Milian Marius, 39 anni e Damian Razvan Andrei, 22 anni. Questi tre sono incensurati, e tutti risultano essere in Italia senza un lavoro e di fatto senza una dimora fissa. I poliziotti li hanno fermati in tre distinti appartamenti di Trento nord. Alla vista dei poliziotti uno ha anche cercato la fuga, ma alla fine sono stati tutti portati in cella.  «Stiamo portando avanti le indagini - ha spiegato ancora Roberto Giacomelli - e non è escluso che i quattro siano coinvolti anche in alcuni colpi ai danni delle slot machine, in particolare nella zona di Rovereto e di Pergine. Indagini che devono ancora essere sviluppate». A quanto pare i quattro avevano delle specialità. Ossia c'era quello che si occupava quasi esclusivamente dei furti di abbigliamento, chi invece entrava in azione nei negozi di scarpe e chi si occupava del settore dell'elettronica. Insomma per il quadro che viene fatto dalla polizia ci sarebbe una vera organizzazione che si muoveva con calma, privilegiando il furto del singolo capo d'abbigliamento invece che del colpo grosso.

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