Trento, portacenere lanciato dalla finestra colpisce in testa un bambino

Stava camminando tenendo per mano la sua mamma, quando è stato centrato al capo da un portacenere che qualcuno aveva gettato dall’alto. L’episodio, che ha avuto come vittima un bimbo di cinque anni, è accaduto in vicolo San Marco



TRENTO. Stava camminando per le vie del la città tenendo per mano la sua mamma, quando è stato centrato al capo da un oggetto che qualcuno aveva gettato dall’alto. L’incredibile episodio, che ha avuto come vittima un bimbo di circa cinque anni, è avvenuto ieri poco dopo le 16 in vicolo S.Marco, nel pieno centro storico. A colpire il piccolo, provocandogli una profonda ferita, un portacenere in ceramica letteralmente «piovuto» da una finestra al terzo piano della palazzina al civico 4 del vicolo.
Comprensibile la disperazione della mamma, che ha impiegato qualche istante per capire cosa fosse accaduto al suo bimbo, scoppiato improvvisamente in urla e pianto straziante. Ad aiutarla nei primi soccorsi al piccolo sono corse subito anche tre ragazze che in quel momento si trovavano vicino alla chiesa, cercando di tamponare in qualche modo il sangue che usciva copioso dal capo del bambino, il cui pianto ha richiamato sul posto altri passanti. Subito è stato allertato il 118 e, nel giro di pochi minuti, sul posto è arrivata l’ambulanza della Croce Rossa i cui volontari, circondati da una piccola folla di persone a dir poco indignate, hanno prestato le prime cure al bimbo e poi lo hanno trasportato al Pronto Soccorso del S.Chiara. Per fortuna, il forte colpo non ha provocato gravi danni e la ferita è stata giudicata guaribile in pochi giorni. Finale a lieto fine che certo non toglie nulla alla gravità dell’episodio. E per fare chiarezza, all’imbocco di vicolo S.Marco, sono arrivati anche una volante della Questura e due agenti motociclisti della Polizia Locale. Grazie alla testimonianza delle tre giovani, che hanno raccontato d’aver fatto a tempo a vedere una mano che si ritraeva in fretta dalla finestra, le forze dell’ordine hanno individuato il probabile autore del gesto.
E all’incredibile fatto, s’è aggiunto un particolare ancor più incredibile: raggiunto l’appartamento della persona, gli uomini in divisa hanno scoperto che mentre in strada andava in scena il finimondo il presunto “lanciatore” era tranquillamente uscito di casa per recarsi al lavoro. Questo non ha certo rallentato l’opera degli uomini della Questura che hanno portato avanti gli accertamenti fino a tarda serata. Alla fine è stato possibile escludere che all’origine del gesto possa esserci stata la volontà di fare male, ma che si sia trattato piuttosto di un’esecrabile leggerezza. Una leggerezza che potrebbe avere delle conseguenze legali se i genitori del piccolo ferito decidessero di denunciare l’autore del pericolosissimo lancio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano