Trento: Palazzo delle Albere, cala il sipario

Trasferite a Rovereto le opere dell'800. Da marzo mostre trasferite a Torre Vanga


Sandra Mattei


TRENTO. Dopo trent'anni, Palazzo delle Albere chiude i battenti e il 31 dicembre sarà l'ultima occasione per ammirarlo così come è stato concepito, vetrina dell'arte dell'Ottocento trentino. I Disertori, i Malfatti, i Bonazza e i Moggioli finiscono nei depositi del Mart, salvo temporanee mostre che verranno allestite a Torre Vanga. Il Palazzo chiude per i lavori di messa in sicurezza e sbarrieramento.
Come annunciato, a conclusione dei lavori, che dureranno circa due anni e dovrebbero terminare con l'apertura del Muse, il Palazzo delle Albere diventerà qualcos'altro. Lo hanno affermato più volte i direttori Gabriella Belli del Mart e Michele Lanzinger del Muse: lo spazio metterà a confronto l'arte con la scienza, proponendo percorsi inediti, sperimentali. Come potranno essere utilizzate le collezioni degli artisti trentini più prestigiosi, che hanno colto il passaggio dal romanticismo alla modernità, sarà tutto da discutere. Quel che è certo, è che i visitatori avranno a disposizione solo oggi e domani per ammirare le opere di tante collezioni che costituiscono il nucleo storico dell'arte trentina da Garbari a Bonazza, da Malfatti a Pancheri, comprese le donazioni di Moggioli, Disertori, Vallorz.
Stringe il cuore pensare che Trento per due anni sarà privata del suo tesoro artistico, anche perché ci sarà sì la possibilità di poter realizzare mostre monografiche a Torre Vanga, ma non è detto che le collezioni torneranno nella loro collocazione originaria. Per la durata dei lavori finiranno nei depositi del Mart di Rovereto e, dopo, si vedrà. Il dibattito è aperto.
Intanto Alessandra Tiddia, responsabile delle collezioni dell'Ottocento del Mart, anticipa la programmazione delle mostre che si terranno a Torre Vanga. «Le mostre - spiega Tiddia - allestite in collaborazione con la Soprintendenza dei beni storico-artistici, saranno a turnazione e valorizzeranno le collezioni degli artisti trentini. La prima, prevista a marzo, sarà dedicata a Umberto Moggioli. Oltre alle 18 opere donate dalla famiglia, vedremo di integrarle con alcune di proprietà della Fondazione Cassa di risparmio di Trento e Rovereto. Seguiranno le mostre di Benvenuto Disertori, del quale abbiamo ricevuto una donazione, e di Andrea Malfatti, lo scultore formatosi all'Accademia di Brera, le cui opere decorano le più belle piazze di Trento, dalla fontana del Nettuno a quella di piazza Pasi, ai castrati di piazza delle Erbe. Ma le opere dell'Ottocento saranno anche lo spunto per la mostra intitolata "800 versus 900" che metterà a confronto l'Ottocento e il contemporaneo, in base a temi come il ritratto, il paesaggio, il nudo. La mostra sarà aperta a metà febbraio al Mart».

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