Trento, lutto nei sindacati: scomparso Vincenzo Bonmassar

E' scomparso stamani Vincenzo Bonmassar, segretario della Uil scuola del Trentino. ''Sincero cordoglio e vicinanza alla famiglia'' sono stati espressi in una nota dal presidente della Provincia Lorenzo Dellai



TRENTO. E' scomparso stamani Vincenzo Bonmassar, segretario della Uil scuola del Trentino. ''Sincero cordoglio e vicinanza alla famiglia'' sono stati espressi in una nota dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, assieme alla sua Giunta e in particolare all'assessore all'istruzione Marta Dalmaso.

''Un sindacalista che aveva a cuore le sorti della scuola trentina - così lo ricorda Dellai - con il quale abbiamo sempre avuto un rapporto franco e corretto, pur senza condividere sempre i rispettivi punti di vista. Una persona di cui tutti ricordiamo la serietà, il rigore, la coerenza di pensiero, che ha tutelato gli interessi della categoria, che rappresentava senza tentazioni corporativistiche e tenendo sempre presente l'interesse superiore del sistema scolastico trentino''.

''Ai familiari, ai colleghi della Uil e a tutti coloro che hanno condiviso il suo cammino - aggiunge Dellai - porgiamo in questo triste momento le nostre sincere condoglianze''.

''E' stato un pezzo di storia della scuola trentina - dice l'assessore, che aveva sentito Bonmassar alcuni giorni fa - un interlocutore vivace, sempre stimolante nei contenuti anche quando il confronto si faceva aspro. Una persona tutta d'un pezzo, che penseremo sempre con grande stima''.

''Vincenzo Bonmassar, uomo di straordinaria intelligenza e con un profondo senso dell'umorismo, probabilmente avrebbe ironizzato sui tanti messaggi che, in queste ore tristi, lo ricorderanno nelle sue grandi qualita'''. E' quanto afferma in una nota il presidente del Consiglio provinciale di Trento, Bruno Dorigatti, in ricordo di Bonmassar.

''Ma non possiamo esimerci - prosegue Dorigatti - dal partecipare al suo meritato e degno ricordo pubblico, perché Vincenzo era una persona leale e possedeva doti umane non comuni. Soprattutto, era un cittadino che aveva a cuore il bene pubblico e che aveva dedicato la sua vita a difenderlo. I valori della laicità e della democrazia, un profondo senso dello Stato, l'attenzione alla centralità della cultura e un'intima vocazione all'insegnamento sono stati i tratti caratteristici dell'uomo e dell'intellettuale, ma rappresentano anche il suo lascito più prezioso''.

''Il suo contributo di idee e il suo spirito d'iniziativa - conclude - ci mancheranno, ma l'esempio di responsabilità e passione politica che ci ha lasciato in dote rimarrà inalterato''.













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