Trento, le donne vogliono 28 nuove telecamere

Vicoli, sottopassi e parchi: il consiglio delle donne indica 28 punti critici


Chiara Bert


TRENTO. Nuove telecamere per rendere più sicure strade e piazze. Ma anche parchi, vicoli, zone poco frequentate soprattutto di sera. A chiederle è il consiglio delle donne, attraverso un ordine del giorno della consigliera Giovanna Giugni: un elenco di 28 punti «a rischio» stilato in base a segnalazioni. Da via Prati alle trasversali di viale Verona, dal sottopasso di via Canestrini al lungo Fersina.

Qualcuno dei posti indicati corrisponde a quelli dove il Comune intende posizionare gli 80 nuovi «occhi elettronici» del progetto «Telecamere amiche» (costato 790 mila euro, 700 mila del ministero dell'interno e gli altri di palazzo Thun): piazza Dante e via Pozzo, piazza S.Maria Maggiore, largo Nazario Sauro, via Malvasia, via Brennero. Ma la lista stilata dal consiglio delle donne è più lunga.

Nell'elenco compaiono altre vie del centro storico, come via delle Orfane, piazza Garzetti, le Androne, via Cavour. I sottopassi di via Tomaso Gar e via Verdi. Strade limitrofe al centro come via Gazzoletti e via Vannetti, via Prati, via Esterle e la zona attorno a Sociologia, piazza Centa.

Ci sono poi vie e zone più periferiche. Qualche esempio: gli incroci con le trasversali di viale Verona (via Palermo, via Cagliari), via Paludi e via Soprassasso a Gardolo. Infine i parchi: i giardini di piazza Venezia, quelli lungo il Fersina, il parco di Martignano e quello delle Coste. Per via Brennero - dove pure il progetto del Comune prevede 2 telecamere alla rotatoria del Bren Center - la richiesta delle donne è su aree puntuali: angolo piazza Centa, Magnete, Unione artigiani. «Abbiamo fatto questa mappatura della città grazie alle segnalazioni delle nostre consigliere», spiega la presidente del consiglio delle donne Luciana Grillo Laino.

«Molte di noi hanno portato la loro esperienza, io per esempio ho il garage alla Finestra sull'Adige e il sottopasso di via Canestrini dove passo spesso è in condizioni indegne. La preoccupazione è soprattutto per i vicoli, i sottopassi e i parchi. Non vogliamo una città militarizzata, ma sentirci più sicure quando camminiamo per strada da sole».

L'appello al Comune è stato raccolto da Giovanna Giugni, membro del consiglio delle donne che nella sua veste di consigliera comunale dell'Idv ha presentato un ordine del giorno. «Il tema della sicurezza in città - ricorda - è stato affrontato più volte all'interno del consiglio delle donne, abbiamo costituito un gruppo di lavoro apposito che ha ragionato anche sull'opportunità di controllare il territorio attraverso la videosorveglianza». In Comune al momento si lavora al progetto delle 80 telecamere già decise (vedi elenco a fianco, ndr), a cominciare dalla copertura della fibra ottica. «Siamo pronti a discutere qualche altra postazione - chiarisce il sindaco Andreatta - ma va fatto con molto equilibrio».













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