LA DELIBERA CONTESTATA

Trento, la riforma della scuola varata con un blitz notturno

Seduta straordinaria della giunta, approvati i nuovi indirizzi


Jacopo Tomasi


TRENTO. Con un vero e proprio blitz la giunta provinciale ha dato il via libera alla riforma della scuola trentina. Nella seduta straordinaria di ieri sera è stata approvata la delibera che riguarda l’offerta formativa, definendola istituto per istituto. Spariscono i professionali, con l’eccezione dell’indirizzo socio-sanitario al Don Milani di Rovereto. Il tecnologico confluisce nei licei.
 Il governatore Lorenzo Dellai ha giustificato questo gioco d’anticipo spiegando che «le scuole necessitavano dell’offerta formativa per partire con le attività di orientamento e permettere alle famiglie di avviare le iscrizioni», che si chiuderanno il 26 marzo. Soddisfatta l’assessore Marta Dalmaso. «Quando si mette un punto fermo, soprattutto dopo un’attenta discussione, è sempre un dato positivo. Credo che abbiamo varato un’offerta formativa equilibrata che valorizza le specificità dei territori». La riforma è stata divisa in due parti: ieri è stato dato l’ok all’offerta formativa, tra due settimane toccherà ai quadri orari con le materie e l’articolazione del monte ore. Domani confronto coi sindacati per risolvere il nodo delle lezioni di 50 minuti. Si parte a settembre nelle prime.
 Novità. Il secondo ciclo della scuola trentina è stato impostato, a differenza del resto d’Italia, sul modello di due bienni più un quinto anno rivolto alla scelta dello sbocco universitario o nel mercato del lavoro. Il primo biennio avrà una forte valenza orientativa con 24 ore settimanali di materie comuni ed altre più caratterizzanti. In provincia di Trento il sistema si articolerà su tre gambe: licei, istituti tecnici e formazione professionale. Spariscono ufficialmente gli istituti professionali di Stato che confluiranno gradualmente nei tecnici. C’è però un’eccezione: per l’anno scolastico 2010-2011 sarà mantenuto un percorso di istruzione professionale nel settore dei servizi socio-sanitari presso il Don Milani di Rovereto. Nel contempo si apre con l’istituto una riflessione per sviluppare in futuro un’offerta scolastica nell’ambito del sociale.
 Licei. Gli indirizzi saranno sei: classico, scientifico, linguistico, delle scienze umane, artistico e coreutico-musicale. All’interno del liceo scientifico ci sarà la nuova opzione denominata scienze applicate. Di fatto si tratta di una caratterizzazione del liceo tecnologico, fino ad ora nei tecnici. Il nuovo percorso garantirà centralità alle materie scientifiche e non avrà latino. Avrà 27 ore settimanali nel biennio e 30 nel triennio. Sarà attivato in 7 istituzioni scolastiche. Per il liceo delle scienze umane sono previsti due percorsi: quello delle scienze umane (ex socio psico pedagogico) e quello delle scienze umane con opzione economico sociale. Saranno attivati in 9 istituzioni scolastiche. Per quanto riguarda il liceo artistico, in Trentino saranno attivati 5 indirizzi.
 Tecnici. Il nuovo ordinamento si articola in due settori (economico e tecnologico) ed in 11 indirizzi. In Trentino saranno articolati tutti a parte l’indirizzo sistema moda. Rispetto al quadro attuale, l’offerta formativa provinciale dei tecnici avrà nuovi percorsi: quello per il turismo e quello per i trasporti e la logistica. La Provincia ritiene necessarie le attività di laboratorio, gli stage e i percorsi scuola-lavoro, oltre che i rapporti con l’Università e l’alta formazione professionale.
 Formazione professionale. I percorsi triennali si articolano in un primo anno generico, un secondo più specifico e un terzo di qualifica professionale. Successivamente è possibile seguire un quarto anno per acquisire il diploma di tecnico professionale. I settori di riferimento sono 8: agricoltura e ambiente, industria e artigianato, legno, abbigliamento, grafico, alberghiero, terziario, servizi alla persona, servizi sanitari e servizi di animanzione.
 Prospettive. L’obiettivo è quello di generare cinque filiere formative legate alle peculiarità dei territori, all’attività di ricerca e al mondo delle imprese. Le filiere sarebbero: meccanica e meccatronica, informatica e microsistemi, energia e ambiente, costruzioni e legno, turistico-alberghiera. Inoltre, s’istituiranno in futuro un istituto artistico provinciale e un liceo ladino a Pozza di Fassa













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