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Trento, la Provincia vieta il fumo alle fermate degli autobus

Giro di vite sul fumo passivo annunciato dalla giunta: niente sigarette sotto le pensiline



TRENTO. Giro di vite sul fumo passivo. La Provincia ha deciso di vietare le sigarette sotto le pensiline delle fermate dei mezzi del trasporto pubblico. La decisione non è ancora operativa, ma la volontà di intervenire è stata manifestata dall’assessore Ugo Rossi che l’ha messa nero su bianco nella risposta ad una interrogazione sul punto del consigliere della Lega Mario Casna.
 «Il Servizio provinciale Trasporti Pubblici - scrive l’assessore alla Sanità - tenuto conto anche delle lamentele recentemente manifestate dagli utenti - si è attivato nei confronti di Trentino Trasporti al fine di valutare modalità e tempi per l’estensione del divieto di fumo agli spazi chiusi delle pensiline».
 L’interrogazione di Mario Casna prende le mosse da una serie di segnalazioni raccolte dal «paladino dei cittadini» Claudio De Paoli che, nei mesi scorsi, aveva iniziato una propria personale battaglia contro il fumo passivo respirato dagli utenti dei bus in attesa nelle pensiline alle fermate. De Paoli aveva richiesto un parere anche all’azienda sanitaria. Gli uffici di via Degasperi avevano risposto che - dipendesse da loro - vieterebbero subito le sigarette. Ma non avendo competenza sul tema si sono trovati costretti a consigliare a De Paoli di rivolgersi al Comune o alla Provincia.
 E così De Paoli ha preso carta e penna e ha chiesto l’intervento del consigliere provinciale Mario Casna. Il quale - il 27 gennaio scorso - ha presentato un’interrogazione per chiedere di porre rimedio ad una situazione da più parti ritenuta intollerabile. Nella sua replica l’assessore Rossi ha ricordato che una legge provinciale del 2004 vieta già il fumo sui mezzi pubblici e nelle sale di attesa delle stazioni e delle fermate. Una successiva circolare ha specificato che il divieto non si estende agli spazi all’aperto, ricomprendendo tra questi anche quelli «privi di copertura e di barriere laterali tali da pregiudicare la circolazione dell’aria e comunque secondo buon senso». Ora il divieto verrà esteso anche questi spazi.
 Esulta Claudio De Paoli: «Era ora. Mi sembra si tratti di una scelta di civiltà. Se uno vuol farsi del male fumando che faccia pure, ma questo non può pregiudicare la salute di anziani e ragazzi costretti a respirare il fumo passivo mentre aspettano il bus».













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