Trento, la Provincia taglia i premi ai direttori: risparmio di mezzo milione

Saltato per decisione di Dellai il fondo incentivante che avrebbe distribuito circa 2.000 euro a ciascuno dei 230 direttori provinciali



TRENTO. E’ tempo di sacrifici. Per tutti. Così è saltato il fondo incentivante da 500 mila euro per i direttori della Provincia. La notizia l’hanno ricevuta nei giorni scorsi i rappresentanti sindacali direttamente dal capo del personale Silvio Fedrigotti. Ai margini dell’incontro nel quale si comunicava che il rinnovo del contratto di lavoro è congelato in attesa delle decisioni di Tremonti, Fedrigotti ha comunicato che il premio è stato stralciato dal bilancio direttamente dal presidente Dellai.
 Alessandra Andreoli, rappresentante dei direttori per la Cisl, spiega come è andata: «Noi direttori avevamo chiesto con una nota che fine avesse fatto il fondo incentivante che era stato messo a bilancio. Si trattava di 500 mila euro che servivano soprattutto per compensare i direttori delle grandi responsabilità che hanno assunto in questi anni. Fedrigotti, però, ci ha detto che quel premio era stato stralciato dal presidente. Per noi non era una gran somma perché siamo in 230. Quindi si trattava di poco più di 2 mila euro lordi a testa all’anno. Però sarebbe stato un riconoscimento del lavoro svolto».
 Stefano Galvagni della Uil aggiunge: «Ormai tra un funzionario esperto e un direttore c’è pochissima differenza di retribuzione. Il primo prende 1.900 euro al mese, il secondo 2.200 o 2.300. E c’è un abisso in termini di responsabilità. Tra i nostri iscritti c’è anche chi ha la responsabilità degli appalti o di altri settori in cui si parla di milioni. Per questo era stato chiesto un riconoscimento del lavoro svolto. Molti direttori hanno delle deleghe importanti e la loro retribuzione non ne tiene per niente conto».
 Galvagni inquadra il problema generale: «Il fatto è che ormai c’è un abisso tra i dirigenti e i direttori, mentre quest’ultimi sono schiacciati verso il basso. Adesso staremo a vedere. Spero che il premio non sia saltato, ma semplicemente sospeso in attesa di verificare la compatibilità con la finanziaria nazionale».
 Galvagni, infatti, spiega che la decisione di sospendere il rinnovo del contratto dei provinciali ai sindacati appare come poco comprensibile: «Il governo non aveva messo a bilancio nemmeno un euro per il rinnovo del contratto, ma la Provincia invece lo aveva fatto. I soldi per il rinnovo ci sono, quindi sarebbe incomprensibile non procedere al rinnovo contrattuale. La Provincia ha messo a bilancio le risorse necessarie. Non siamo nelle stesse condizioni degli statali».
 Il governatore Lorenzo Dellai, reduce dal lungo incontro tra i presidenti delle Regioni e il ministro Tremonti, aspetta a giudicare: «Dobbiamo vedere le norme. La manovra è molto pesante. Noi dovremmo essere abbastanza tranquilli per quanto riguarda i tagli dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni, visto che l’accordo di Milano ci dovrebbe tutelare. Dovrebbe riguardare anche noi il secondo punto, quello che riguarda la possibilità di spesa, ovvero il patto di stabilità che dobbiamo trattare con il ministro dell’Economia. Sappiamo che dal 2011 avrà vincoli ancora più stringenti».

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