Trento: il ministro Alfano inaugura il nuovo carcere e chiude quello di Rovereto

E' arrivato il ministro della Giustizia Angelino Alfano per il taglio del nastro del nuovo carcere di Trento, a Spini di Gardolo. La cerimonia si è svolta alla presenza di tutte le autorità



TRENTO. ''Oggi ci sono due buone notizie, l'apertura di questo carcere, frutto del lavoro di anni, e la firma di un protocollo tra il ministero della Giustizia e la Regione Trentino Alto Adige per la collaborazione nel fornire attrezzatura e personale di supporto''.

E' quanto ha sottolineato stamani dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano, a Trento per inaugurare la nuova casa circondariale, nella zona nord della città. Il ministro ha anche annunciato che siglerà ''al ritorno a Roma, l'atto di chiusura del carcere di Rovereto'', la seconda struttura penitenziaria del Trentino. Il personale, circa 60 unità, e i detenuti, circa 90, secondo una stima riferita oggi dal capodipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Franco Ionta, dovranno così confluire nella nuova struttura a Trento.

La precedente casa circondariale nel capoluogo non aveva, tra l'altro, una sezione femminile, ed era stata una delle ragioni che avevano bloccato la chiusura di Rovereto, oltre al sovraffollamento di entrambi i carceri.

''Sono qui non a posare la prima pietra - ha sottolineato Alfano a Trento - ma l'ultima, segno del fatto che le opere pubbliche posso essere portate a compimento in tempi anche brevi (la struttura è stata completata in 3 anni e 8 mesi di lavori, ndr) e con una concordia istituzionale che quest'area del Paese può esportare nel resto d'Italia''.

In questo ha ringraziato la Regione, per cui a porre la firma del protocollo è stato il vicepresidente, Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento. Il protocollo, che si rinnova, prevede 25 unità di personale da destinare agli uffici giudiziari (5 in più rispetto al passato, ndr), e materiale di consumo e attrezzature per il funzionamento degli uffici stessi.

''Dietro questo lavoro - ha sottolineato Dellai - c'è un ideale di collaborazione tra tutte le istituzioni, principio molto caro al Capo dello Stato, e tra tutte le persone che per le istituzioni lavorano. Ci sono anche un'idea di giustizia e un'autonomia orgogliosa delle proprie prerogative e per questo responsabile della comunità, in spirito di leale collaborazione''.

Alfano ha sottolineato poi come il nuovo carcere sia un ''segno di speranza'' anche nel salvaguardare umanità e dignità nello scontare la pena, evitando innanzitutto il sovraffollamento, e con una struttura moderna, utile a facilitare il lavoro del personale e efficiente anche dal punto di vista energetico, vista la produzione di energia per il 30% con pannelli solari. La nuova struttura, per 244 detenuti, di cui 20 donne e 20 posti per persone in semilibertà, è costata 112,5 milioni di euro, interamente finanziati dalla Provincia autonoma di Trento. Il trasferimento dei circa 180 detenuti che erano nel vecchio carcere del capoluogo e del centinaio di unita' della polizia penitenziaria e' avvenuto a partire dal dicembre scorso. Auspicio sottolineato da Dellai, è stata una rapida risposta al programma di potenziamento degli organici. Da parte di Alfano è stato rinnovato l'impegno a portare a compimento il Piano straordinario per le carceri, con l'ampliamento del numero di posti.













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