Trento, i docenti bocciano le ore corte, ma la riforma Dalmaso passa

In quasi tutti gli istituti gli insegnanti avrebbero preferito le ore di 60 minuti, ma sono stati i consigli d'istituto a dare il via libera a quelle di 50 minuti



TRENTO. La riforma Dalmaso è stata bocciata in tutti gli istituti superiori della città. I collegi docenti si sono espressi per le lezioni di 60 minuti (modello nazionale) in 4 scuole e per l’astensione in 5. In ogni caso, dappertutto si applicheranno le lezioni di 50 minuti, per volontà dei consigli d’istituto. Unica eccezione il Pozzo: per garantire la settimana corta è stato scelto il modello Gelmini.
 Ieri era l’ultimo giorno utile per comunicare all’assessorato all’istruzione le scelte dei singoli istituti in relazione all’orario. La “sfida” era tra le lezioni di 50 minuti (previste dalla riforma Dalmaso) e quelle di 60 minuti (secondo il modello nazionale). Facendo un giro negli istituti della città emerge chiaramente il dissenso dei docenti nei confronti dell’opzione proposta dalla Provincia. In nessun collegio docenti la maggioranza ha votato per le lezioni di 50 minuti. Anzi. Al liceo scientifico Da Vinci, al classico Prati, all’istituto d’arte Vittoria e all’istituto per geometri Pozzo sono stati scelti i 60 minuti. Al Galilei, al Rosmini, al Buonarroti, al Rosmini e al Battisti ha vinto la «terza via», ovvero la decisione di non aderire né a un modello né all’altro. Un non voto di protesta nei confronti dell’assessorato. Ai docenti, infatti, le lezioni di 50 minuti non piacciono poiché implicano attività extra per recuperare le ore mancanti (come previsto dall’accordo firmato da Cgil, Cisl e Snals con la Provincia). Per questo dai collegi la Dalmaso è uscita kappaò. Il rischio, però, è che con i 60 minuti si generi una situazione di caos organizzativo. Alla luce di questo, e del pressing della Provincia su molti dirigenti scolastici, ci hanno pensato i consigli d’istituto (composti da docenti, genitori e studenti) a cambiare le carte in tavola. Al Galilei, al Prati, al Vittoria, al Tambosi e al Battisti sono stati votati i 50 minuti. Al Rosmini e al Buonarroti si è astenuto anche il consiglio, ma in base alla delibera anche qui sarà applicato il modello provinciale. Insomma, per una questione puramente organizzativa, nonostante il profondo dissenso manifestato dagli insegnanti, in tutti gli istituti della città dal prossimo anno si faranno lezioni di 50 minuti. Unica eccezione l’istituto per geometri Pozzo. Qui il consiglio d’istituto ha confermato la scelta del collegio docenti di applicare i 60 minuti. Non si tratta, comunque, di una scelta polemica: è stato preferito questo modello per poter continuare ad offrire la settimana corta (sabato libero per gli studenti), introdotta sei anni fa. Se in città il modello Dalmaso è uscito con le ossa rotte, diverso è stato l’andamento nelle valli. In diversi istituti (Martini di Mezzolombardo, Guetti di Tione, Maffei di Riva del Garda, Degasperi di Borgo, solo per citarne alcuni) ha vinto la linea provinciale.













Scuola & Ricerca

In primo piano