Trento

Trento, facevano prostituire cinesi in condizioni di povertà: tre arresti

Maxi operazione Lanterne Rosse dei carabinieri partita dalle segnalazioni per il giro di uomini sospetto in via Caproni. Un giro d'affari di 30 mila euro al mese. Tra i clienti anche un appassionato di mountain bike che andava agli appuntamenti in bici



TRENTO. Una decina di ragazze cinesi ridotte in condizioni di schiavitù e costrette a prostituirsi. E' lo scenario venuto alla luce grazie all'operazione Lanterne Rosse svolta dai carabinieri di Trento e partita dalle segnalazioni di residenti che avevano notato un giro di uomini in un appartamento di via Caproni, a Trento Sud. Le ragazze, una decina, in condizioni di povertà, provenivano dalla Cina rurale, raggiungevano l'Italia con la promessa di una vita migliore e di un lavoro, ma una volta arrivate qui venivano invece costrette a prostituirsi nell'appartamento di Trento con minacce e violenze.  Talvolta venivano portate anche a Milano e nel Nord Est.

Vivevano recluse nell'appartamento di via Caproni e non potevano mai uscire. I carabinieri hanno arrestato tre persone, ritenute a capo dell'organizzazione. Si tratta di due cittadini cinesi, un uomo e una donna, che sono finiti nel carcere di Spini e di un cittadino italiano, che è agli arresti domiciliari. Nei guai anche altri due cittadini italiani: il proprietario dell'appartamento di via Caproni e un factotum che si occupava, tra le altre cose, delle inserzioni con le quali si cercavano i clienti.

Il giro d'affari ammontava ai 30 mila euro al mese e alle ragazze andava il 30 per cento, mentre i clienti pagavano dai 30 ai 50 euro. Tra i clienti c'erano professionisti, operai. Da segnalare la curiosiità:  c'era anche un biker che andava agli appuntamenti sulla due ruote. 

 













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