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Trento, donna importunata a palazzo Thun, interviene la polizia locale

Il fatto martedì sera. A Spini arrestato un camionista con documenti falsi e sanzionato uno spagnolo che sfrecciava a 140 all’ora



TRENTO. Un uomo che ha importunato una donne delle pulizie al lavoro a palazzo Thun e un camionista con i documenti falsi. Entrambi sono stati rintracciati (e uno è stato arrestato) dagli agenti della polizia locale nella serata di martedì 30 marzo.

Ma veniamo a quello che è successo. Ad inizio servizio gli agenti sono intervenuti presso palazzo Thun insieme ad altre forze dell'ordine dove era stata segnalata la presenza di un soggetto che aveva importunato una donna delle pulizie impegnata nel proprio lavoro presso la sede del Comune. L’uomo all'arrivo degli agenti si era già allontanato ma la descrizione fornita dalla donna ne ha permesso l'individuazione alcune ore più tardi nelle vie del centro cittadino. Il soggetto risulta già noto al personale di polizia locale e statale intervenuto.

Nel corso dell'attività di ricerca ed individuazione del soggetto, iniziava però un blackout dell’illuminazione pubblica in alcune vie del centro storico gestito con l'intervento immediato del personale reperibile del Comune e con il rafforzamento del pattugliamento delle vie interessate dalla mancanza di corrente allo scopo di garantire il più alto grado di sicurezza possibile.

Nel frattempo in zona Spini di Gardolo una terza pattuglia era impegnata nel controllo sul rispetto della normativa di contenimento pandemico in particolare relativa ai conducenti di mezzi pesanti esteri in ingresso sul suolo nazionale. Il personale specializzato del Nucleo Autotrasporto accertava tre illeciti alle norme “anticovid” riferite ai membri degli equipaggi e una violazione dei limiti di velocità da parte di un camionista spagnolo andato oltre i 140 km/h.

Infine il personale specializzato procedeva al controllo di un camion italiano alla cui guida risultava un cittadino di origini moldave. Il soggetto risultava in possesso di una carta di identità rilasciata in uno Stato membro dell'Unione risultato poi falso dopo essersi rapportati con le competenti autorità del Paese estero mediante il centro di cooperazione internazionale di polizia.

Il soggetto veniva quindi arrestato (ai domiciliari)  e gli veniva inoltre contestata la violazione della normativa sulla conduzione professionale di questi veicoli con il fermo amministrativo dell'autoarticolato per 60 giorni.













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