il viaggio

Trento-Capo Nord e ritorno in Vespa: 11 mila km di amicizia

L’avventura di Emanuele Bobotis e Stefano Wegher: «Abbiamo speso 2000 euro, con tenda e cibo liofilizzato»


di Daniele Peretti


TRENTO. Hanno percorso quasi seimila chilometri (11 mila tra andata e ritorno) per raggiungere con una Vespa 125 lml Star, Knivskjellodden la località più a nord di Capo Nord. Sono Emanuele Bobotis di Dercolo e Stefano Wegher di Folgaria, entrambi hanno frequentato il conservatorio Bonporti. Comune la passione per i viaggi con Bobotis che vorrebbe diventare viaggiatore-fotografo professionista; mentre Wegher continua a frequentare il Conservatorio, specializzazione organo e composizione.

L’idea di questo viaggio iniziato in piazza Duomo il 23 giugno con arrivo a destinazione il 17 luglio è stata di Wegher che al ritorno da un viaggio solitario con la vespa in Spagna ha deciso di osare di più. Rientrato a casa ha scritto a Emanuele che era in Australia a lavorare e da quel momento quello che era un sogno, è diventato programmazione. Capo Nord è una meta ormai tradizionale del turismo estivo, ma tutti cercano un qualcosa che differenzi il loro viaggio da tutti gli altri. Così Bobotis e Wegher hanno pensato di arrivare al nord più estremo del Capo, ovvero il colle di Knivskjellodden raggiungibile solo con una camminata di 2 ore e mezzo ed ancora meta poco frequentata dai turisti. A sorprendere è anche la spesa sostenuta per raggiungere Capo Nord: duemila euro complessivi. «Abbiamo mangiato cibi liofilizzati, bevuto l’acqua dei distributori e delle fontane e dormito una sola notte in campeggio. Avendo pochi soldi non ci potevamo permettere molto, ma alla fine ce l’abbiamo fatta».

Da Trento a Capo Nord (e ritorno) in Vespa

L'avventura di due amici, Emanuele Bobotis e Stefano Wegher: 11 mila chilometri, oltre 50 giorni di viaggio e appena 2000 euro spesi - LEGGI L'ARTICOLO

È una parte del racconto di Emanuele Bobotis che spera di trovare degli sponsor che rendano possibili altri viaggi. L’ideale? «Una rivista che poi utilizzi anche le foto». Su quale sia stato il momento più difficile e quello di maggiore soddisfazione di questo viaggio, Bobotis e Wegher sono dello stesso parere: «Il peggiore è stato quando abbiamo rotto il secondo cerchione. Il primo l’avevamo risolto con la ruota sostitutiva, ma col secondo – ricorda Wegher – siamo stati costretti a fare quattro chilometri, fermandoci dopo poche decine di metri per rigonfiare il pneumatico con una pompa per biciclette. Poi siamo arrivati ad un distributore di benzina, dove siamo riusciti a riparare il danno». Una difficoltà è stata anche quella che le Vespe in Norvegia sono poco diffuse e così semmai fosse successo un danno più grave di una foratura, poteva essere compromesso tutto il viaggio.

Bobotis ha 22 anni ed ha deciso di vivere alla giornata. Sceglie uno Stato, lo raggiunge e poi si adatta a fare tutti i lavori alla sua portata, per mantenersi e nel tempo libero dà sfogo alla sua curiosità. Più tradizionale la scelta di Wegher, che tra l’altro ha compiuto i 21 anni il 2 luglio durante il viaggio, che a settembre riprenderà a frequentare il conservatorio e organizzerà il prossimo viaggio solo nell’estate 2016. La “trasferta” a Knivskjellodden si è articolata con percorsi giornalieri di 250 chilometri, dopo Trento, Linz, Graz, Bratislava, Vienna, Lipsia, Berlino, quindi Varsavia, Vilnius, Riga, a Tallin il traghetto per Helsinki, quindi l’ultimo tratto fino a Capo Nord.













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