Trentino trilingue: primo accordo con il Consolato tedesco

Certificazione di qualità della conoscenza della lingua per gli studenti che lo vorranno. E formazione dei docenti



TRENTO. Trentino trilingue, qualcosa si muove. Il primo passo del progetto, che costituisce uno dei principali obiettivi di governo del presidente della Provincia Ugo Rossi, è avvenuto lunedì scorso, con l’approvazione da parte della giunta di una delibera che dà il via alla stipula di una Dichiarazione congiunta di intenti tra la Provincia e il Consolato generale della Repubblica federale di Germania. Oggetto dell’intesa, l’introduzione nelle istituzioni scolastiche e formative del trentino degli esami di certificazione linguistica attraverso il diploma di lingua tedesca della Conferenza permanente dei Ministri dell’istruzione dei Länder tedeschi, il cosiddetto “DSD livello I”. Si tratta di uno strumento per la certificazione delle conoscenze del tedesco già attivato con successo in tutto il mondo, corrispondente al livello A2/B1 del “Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue”. Tale certificazione viene conseguita in seguito al superamento di un esame, diffuso a livello internazionale, il cui contenuto è stabilito dalla Commissione centrale per il “DSD – I”, composta da rappresentanti della Federazione tedesca e dei Länder tedeschi, che ha il compito di monitorare il rispetto del regolamento d’esame in vigore e le relative disposizioni per il suo svolgimento. Già nel 2006 è stato introdotto per la prima volta in Trentino l’esame di certificazione DSD – II, mentre quello di livello I è stato oggetto di una prima positiva sperimentazione effettuata la scorsa primavera presso una scuola secondaria di primo grado di Trento. E la giunta ritiene che tale certificazione di competenze possa riguardare gli studenti di classe seconda dei percorsi liceali e dei percorsi tecnici del settore economico, che avrebbero così la possibilità di conseguirlo. Di qui la decisione di estendere l’esperimento, in linea con quanto Rossi disse in Consiglio provinciale in occasione del discorso di insediamento dell’attuale legislatura, quando parlò di «investimento sulle risorse umane che deve partire dai giovani e da quel formidabile strumento di crescita personale, professionale e civile che è la scuola», sottolineando «la necessità di uno sforzo supplementare nel campo delle lingue straniere, una sorta di “Piano Marshall” del trilinguismo, di durata almeno decennale».

L’accordo verrà stipulato con il Consolato tedesco perché, come noto, la Provincia non ha la potestà per sottoscrivere intese con entità statali straniere. E comunque, a scanso di equivoci, lo schema di Dichiarazione d’intenti verrà trasmesso al Dipartimento per gli affari regionali della Presidenza del Consiglio e allo stesso Ministero degli affari esteri, per eventuali osservazioni. Tra i punti principali, la garanzia da parte della Repubblica federale tedesca di un sostegno specifico, con proprio personale, per la formazione e l’aggiornamento dei docenti trentini, dei presidenti della commissione d’esame, dei commissarie dei valutatori. Inoltre, l’affiancamento alle lezioni di tedesco svolte presso le istituzioni scolastiche e formative trentine, con modalità e provvedimenti comunque ancora da concordare. La Provincia, da parte sua, si impegna a comunicare alla parte tedesca il numero approssimativo di partecipanti e gruppi d’esame per ogni sessione d’esame al più tardi entro quattro mesi dalla data della prova e a garantire un regolare svolgimento di tutte le pratiche di preparazione dell’esame e dell’esame stesso (riunioni preliminari, formazione degli esaminatori, messa a disposizione di personale di sorveglianza, aule d’esame, eccetera). Infine, entrambe le parti provvederanno insieme all’individuazione delle istituzioni scolastiche e formative idonee conformemente alle disposizioni fissate per la preparazione e lo svolgimento dell’esame, alla nomina di commissari e alla loro preparazione alle pratiche amministrative dell’esame. Per l’anno scolastico 2013-14, l’operazione costerà alla Provincia 40 mila ero, nell’ambito del Fondo per il miglioramento della qualità della scuola.













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