Trentino Trasporti «ferma» 2 skibus: revisione scaduta

Ieri il convegno, Ghiglione (Cisl): il servizio rimanga pubblico La Provincia: «Ma con i subaffidamenti si risparmia»



TRENTO. Giovedì i tecnici di Trentino Trasporti hanno bloccato due skibus della Multibus, un’azienda che effettua il servizio in subaffidamento sulle piste della Paganella, ad Andalo: i mezzi avevano la revisione scaduta da tre mesi. Per tamponare l’emergenza, qualche albergatore ha provveduto ad accompagnare i propri clienti nella tratta tra piste e albergo. Ieri il problema è stato risolto ricorrendo a due autobus di Trentino Trasporti, revisionati e in perfett’ordine. La notizia è emersa nel corso del convegno dedicato ai trasporti pubblici, in cui vari esponenti del settore si sono confrontati discutendo su quale sia il futuro più conveniente senza perdere in qualità del nostro trasporto. L’incontro si svolge nella stessa giornata dello sciopero nazionale dei trasporti pubblici, di cui parla Giorgio Ghiglione (Cisl): «Il 65% delle risorse per i servizi pubblici deve provenire dallo Stato ma per via della crisi è stato creato un fondo nazionale di 5 miliardi di euro. Le regioni però lamentano di esser state lese nella loro indipendenza di gestione e venerdì scorso hanno fatto rivalsa su un miliardo e mezzo: per questo abbiamo dovuto confermare lo sciopero». Ghiglione si felicita che l’articolo 16 bis della legge Monti sulle liberalizzazioni sia stato dichiarato illegittimo: «Con il referendum del 2011 i cittadini hanno espresso il loro volere: che i servizi rimangano pubblici». Roberto Andreatta, dirigente del servizio trasporto pubblico, spiega poi le scelte della Provincia: «Il nostro ordinamento è diverso ma il tema delle mancanza di risorse ci coinvolge comunque». In Trentino risiedono 500 mila persone, di cui l’80% in zone di montagna: si deve garantire il diritto costituzionale alla mobilità almeno nei servizi minimi. Lo Stato ha imposto di incrementare l’apporto degli utenti del 2% annuo: «Ma siamo in quattro gatti» commenta il dirigente. «Dal 2011 siamo riusciti a rispettarlo solo aumentando i biglietti del 20% e tagliando la rete del 5%: in pratica gli autobus percorrono meno tratte o fanno meno fermate”. Andreatta chiarisce il subaffidamento alla Cta (Consorzio Trentino Autonoleggiatori) per il 9% del trasporto pubblico, dice: “Ci fanno risparmiare. É un’impresa residente in provincia, che dà lavoro ai nostri concittadini». Allo stesso tavolo anche il direttore della Cta, Mauro Merlo: «Riusciamo a risparmiare più di un milione di euro sulle stesse tratte di Trentino Trasporti; e per il personale non possiamo imporre condizioni peggiori del contratto nazionale di categoria». Opposta invece la tesi di Franco Sebastiani, presidente di Trentino Trasporti : «Siamo ai vertici in termini di qualità ed efficacia a livello nazionale e abbiamo risparmiato circa 7 milioni di euro».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano