Trentino: più produttive le coop «virtuose»

Orari flessibili e servizi a misura di famiglia: il dipendente lavora meglio


Giuliano Lott


TRENTO. Orari flessibili, telelavoro, congedi parentali: aiuti a mamme e papà ma redditizi per le aziende, che possono contare su dipendenti più soddisfatti. Lo dice una ricerca e lo confermano i responsabili delle cooperative "pilota" che hanno sperimentato questa nuova frontiera. Le donne nella Cooperazione sono oggi il 15% dei dipendenti. Diego Schelfi annuncia: l'obiettivo è il 50%.
Tra le cooperative che si sono messe in gioco c'è anche una banca, la Cassa rurale di Aldeno e Cadine, che per i suoi dipendenti neopapà prevede persino un congedo di paternità obbligatorio di tre giorni.
L'occasione per illustrare l'argomento è stato l'incontro con i protagonisti delle cinque esperienze pilota scelte come campioni di "buone pratiche", ieri alla Sala della cooperazione di via Segantini. Monica Soldà, esperta di contrattazione di genere, spiega che «una strada promettente emersa negli ultimi anni è l'introduzione di questi temi nella contrattazione aziendale». Le coop che hanno attivato servizi e politiche aziendali per favorire la conciliazione dei tempi tra vita e lavoro sono in realtà già parecchie. L'esperienza ha messo in luce i vantaggi. Come nel caso della Sad, impegnata nei servizi ad anziani e disabili, che ha monitorato il clima aziendale, avviando anche programmi di "buon rientro" per le neomamme, con la possibilità di orari flessibili o part-time e la diffusione di informazioni utili alla gestione degli impegni famigliari. «I colleghi vanno più d'accordo - racconta la vicepresidente Daniela Bottura -, dunque è migliorato il clima lavorativo». Alla Stella Montis invece si punta su telelavoro, congedi co-progettati e part-time verticali, oltre alla possibilità di seguire corsi di aggiornamento. Così la presidente Mariangela Franch: «I nostri dipendenti si ammalano più di rado, chiedono meno permessi e, soprattutto, lavorano con il sorriso affrontando meglio imprevisti e difficoltà». Conferma Andrea Bontempelli, responsabile del personale della Rurale di Aldeno: «Il benessere dei dipendenti si traduce in maggiore attenzione alla clientela. Quindi in vantaggio competitivo». La coop Progetto 92, che si occupa di minori, attraverso un'organizzazione del lavoro "a isole", ha attivato percorsi individuali dando la possibilità di recuperare le ore perse. Inoltre, spiega la responsabile qualità Daniela Pietrantonio «abbiamo avviato una procedura di buon rientro con il coinvolgimento di un tutor. Se necessario, offrendo un sostegno psicologico». La Kaleidoscopio ha scelto una serie di servizi tra cui un babysitter a domicilio per coprire eventuali straordinari inderogabili. Dipendenti e collaboratori hanno a disposizione uno sportello interno, possono contare sul telelavoro per completare ciò che non riescono a terminare in ufficio, su permessi aggiuntivi e convenzioni per le attività estive. «Se le persone sono messe in condizione di lavorare bene - conclude Francesca Bianchetti - possono dare di più».

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