Trentino: nonna Elvira compie 100 anni e smette di fumare

"Fa male alla salute", e così l'anziana di Daone, giunta al traguardo del secolo, ripudia le amatissime Muratti


Aldo Pasquazzo


DAONE. Sino a qualche mese fa si fumava - cascasse il mondo - le sue 5 o 6 sigarette al giorno. Ma alla soglia fatidica dei 100 anni - che compie domani - nonna Elvira Mosca vedova Pellizzari, di Daone,  in Trentino, ha ripudiato le amatissime Muratti e appeso l'accendino.

«Il tabacco fa male alla salute», sentenzia, inaugurando la sua nuova vita salutista. A dire il vero la sua biografia sembrerebbe dimostrare che il tabacco non sempre uccide. Lucida, fresca e ben curata, dimostra ampiamente meno dei dieci decenni che ha oramai alle spalle.

Da settembre, senza tanti traumi, la centenaria è comunque riuscita ad interrompere il suo abituale contatto con la sigaretta.

"Dopo i pasti e alla sera - racconta la signora Elvira, che da tempo vive alla Casa per anziani di Strada - rinunciare alla sigaretta era improponibile. E i miei figli Zita, Rinaldo, Iolanda e Mauro si erano abituati a vedermi tra le labbra le Muratti".

Nella vita donna Elvira ha sempre fatto la casalinga, ma nel periodo di fienagione non esitava a mettere mano alla falce per rasare i poderi di famiglia in valle.
Si alzava di buon'ora e dopo aver messo in ordine i figli si addentrava a piedi nei prati di Crona, che nel volgere di poche ore ripuliva come un tavolo da biliardo. A volte, sempre con lo stesso arnese, faceva la stessa cosa nei dintorni di casa Poi e con altrettanta disinvoltura e dimestichezza raccoglieva il fieno per accatastarlo al riparo.

Tra i suoi ricordi, l'adolescenza vissuta da profuga (1918) in quel di Fiavè.
"Il problema di allora, per me che sono nata il 24 febbraio del 1911 - racconta - era come procurarsi il cibo. In tempo di guerra scarseggiava per davvero. Allora procurarsi una pagnotta era quasi un'avventura".

"Mia nonna - spiega invece la nipote Lucia, che lavora in Sapes come addetta commerciale - amava anche ballare. E così domenica 27 febbraio, giorno in cui ci ritroveremo tutti per festeggiarla, al pranzo di famiglia toccherà all'altro nipote Osvaldo animare quelle ore con la fisarmonica e far felice Elvira". (a.p.)

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