Trentino: boom di fallimenti nell'edilizia

In un anno duemila lavoratori in meno in tutto il Trentino


Ubaldo Cordellini


TRENTO. La crisi morde ancora. Soprattutto nel settore dell'edilizia. Lo dicono i dati presentati dal presidente della Camera di Commercio Adriano Dalpez durante la giornata dell'economia. Lo dicono anche i registri dei fallimenti e delle procedure concorsuali del Tribunale di Trento. Nel quarto trimestre del 2010, il fatturato è calato dell'11,8 per cento. Un calo del fatturato che si traduce in perdita di posti di lavoro. Il grosso taglio, il settore l'ha subito tra il 2009 e i primi mesi del 2010, quando gli addetti iscritti alla Cassa edile sono passati da 17.500 a 15.600. Negli ultimi mesi, gli addetti sono calati ancora del 2 per cento e adesso sono 15.300. Un calo contenuto rispetto ad altre regioni dove i lavoratori sono diminuiti anche del 30 per cento. Un risultato, però, che beneficia della manovra anticrisi della Provincia autonoma di Trento. Nel 2010 e in questo scorcio di 2011, infatti, ci sono state le misure straordinarie come il contributo per la ristrutturazione delle abitazioni, che è costato alle casse della Provincia 90 milioni di euro. Piazza Dante ha anche cercato di dare un impulso forte al settore dando la priorità ai lavori piccoli ed immediatamente canteriabili e rinviando quelli grandi. Nonostante questo, però, una serie di imprese sono fallite e altre sono andate in concordato preventivo. L'ultima delle imprese in difficoltà è la Arnoldi Costruzioni di Denno. Si tratta di un'impresa di Denno con 70 dipendenti molto attiva nell'immobiliare. I suoi dipendenti sono in cassa integrazione straordinaria da novembre. La Arnoldi, però, non è che l'ultima azienda del settore in difficoltà. Nel 2010 è fallita la Cosbau che aveva 130 dipendenti, ma ci sono anche altre imprese di grandi dimensioni che hanno dovuto ricorrere alla cassa integrazione straordinaria come la Inco e la Garbari. Ma la lista è lunga. Anche molte altre aziende storiche del settore, come la Ipsa di Mezzolombardo, hanno dovuto ricorrere al concordato. Procedura concorsuale anche per la Effe costruzioni srl, per la Cesi, per le Costrzuioni Paisoli Nicola, per la Newton srl, per la Civierre edile srl. Questo solo per citare le ultime procedure aperte, come risulta dal sito internet del Tribunale. In tribunale anche la Comar costruzioni, la Stahl beton, l'Immobiliare La Corte, l'Immobiliare Sarnonico. Concordato anche per la più antica impresa edile del Trentino, la Battisti Guido snc di Borgo Valsugana. Dai dati della Camera di Commercio si evince la dimensione del problema. Nel 2010 c'è stato un calo del fatturato del settore del 6,6 per cento rispetto al 2009. Il calo dell'occupazione, dopo il baratro del primo trimestre del 2010, si è stabilizzato, ma non arrestato. Ma i dati dell'anagrafe delle imprese sono ancora più significativi, anche se nel settore dell'edilizia la mobilità è massima. Al 31 dicembre 2010, le imprese del settore in Trentino erano 8.349. Le nuove iscrizioni, ovvero le imprese appena nate, nel 2010 sono state 453, mentre le cancellazioni sono state 519. Ovviamente le cancellazioni non sono dovute solo a fallimenti, ma anche alla cessazione di attività per ragioni diverse da quelle strettamente economiche. Il settore, intanto spera nelle nuove grandi opere promesse da Dellai, come l'ospedale.

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