Trentini, popolo di furbetti

Trentino Riscossioni: «30 per cento di evasione dell'imposta sui rifiuti»


Ubaldo Cordellini


TRENTO. Anche i trentini fanno i furbi. Quando si tratta di pagare le tasse cercano il modo per pagarne meno del dovuto. Lo spiega Stefano Riccamboni, il direttore generale di Trentino Riscossioni, la società della Provincia che riscuote le imposte provinciali e quelle di gran parte dei comuni trentini tranne il capoluogo: «Sull'imposta dei rifiuti e le altre tasse di superficie c'è un 30 per cento di evasione». Il trucco è semplice, basta dichiarare meno metri quadrati: «Nelle imposte di superficie come l'Ici, la Tarsu e la Tia, l'imposta sui rifiuti, abbiamo riscontrato un 30 per cento di evasione. Non si tratta di evasori totali, ma semplicemente i trentini dichiarano una superficie degli immobili di loro proprietà inferiore al reale. Ma piano piano questo sta finendo grazie a un grande lavoro di incrocio delle banche dati che stiamo realizzando. Noi controlliamo le planimetrie di tutti i Comuni che hanno aderito a Trentino Riscossioni». Il presidente della società, commercialista chiamato a fare l'esattore, Alberto Rella spiega l'utilità di quest'opera: «In molti casi abbiamo ottenuto grossi risultati. Ad esempio, a Volano adesso tutti i contribuenti pagano di meno perché abbiamo fato venire a galla una certa quota di evasione». Riccamboni aggiunge che gli evasori totali ci sono anche qui: «Il 10 per cento dei contribuenti non paga subito e riceve l'accertamento». Con l'accertamento arriva a casa la cartella che contesta il mancato pagamento dell'imposta. Rella è particolarmente orgoglioso del bassissimo grado di contestazioni: «Nell'ultimo anno, su 7 mila accertamenti abbiamo avuto solo 9 ricorsi». Il presidente spiega che la società punta a un rapporto diverso con il cittadino contribuente: «Noi siamo al servizio dei cittadini. Qui da noi non si arriverà mai a rivalersi sulla casa del contribuente. Ancora non ci sono stati neanche casi di fermi amministrativi della vettura». Questo per sottolineare la differenza con quello che accade nel resto d'Italia. Del resto Dellai sottolinea che «pagare le tasse è un diritto dovere del cittadino», senza, però, arrivare al «pagare le tasse è bellissimo» del compianto Tommaso Padoa Schioppa. I comuni convenzionati sono 173 e la società copre il 75 per cento della popolazione gestendo 550 mila esazioni all'anno. All'appello dei comuni clienti, però, manca Trento. Il capoluogo ha preferito affidare il servizio con una gara vinta da una cordata guidata da Equitalia. La società riscuote anche le multe automobilistiche, sempre per i comuni convenzionati. Come spiega da Riccamboni, il totale delle imposte è notevole: «Superiamo i 100 milioni di euro».Il presidente Dellai, esprimendo grande soddisfazione per l'operato di Trentino Riscossioni, ha parlato di un cammino lungo: «La direzione è quella di arrivare anche a poter intervenire sull'aliquota. Finora abbiamo sempre avuto una fortissima autonomia dal punto di vista della spesa, mentre scarsa autonomia da quello delle entrate. Con l'accordo di Milano sono state poste le basi per poter riscuotere localmente le imposte».

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