Tre ragazzi in Panda fino alla Mongolia: avventura benefica

Irene e Federico Saveriano partiranno con Denis Bolognani. Per loro un mese di viaggio sfidando altre vecchie utilitarie


di Giulia Merlo


TRENTO. Tre ragazzi, una Panda e tanta voglia di avventura. È nata quasi per gioco l’idea di Irene e Federico Saveriano e Denis Bolognani: andare in Mongolia su una vecchia Panda, partecipando alla Mongol Rally, una gara non competitiva e di solidarietà, che punta a far percorrere ai concorrenti – che partono da ogni angolo d’Europa – 12.000 Km a bordo di vecchie utilitarie, per darsi appuntamento a Ulan-Bator.

«Io e Denis siamo da sempre amanti dei lunghi viaggi in macchina, – racconta Irene – siamo stati sia in Spagna che in Scozia, ma quest’estate abbiamo voglia di una vera avventura». E il loro viaggio un’avventura la sarà davvero: con partenza da Praga il 15 luglio e poi attraverso Polonia, Ucraina, Russia e Kazakistan, dritti fino alla meta. Tempo preventivato: un mese di viaggio, passando per grandi città ma anche deserti, alla conquista dell’est.

Non sarà però solo una vacanza: il Mongol Rally, infatti, viene organizzato ogni anno con finalità solidali. Tutti i corridori doneranno l’auto utilizzata per il rally perché venga messa all’asta in Mongolia, e i proventi saranno devoluti per metà all’associazione Cool Earth – scelta dagli organizzatori della corsa – e, nel caso del nostro team, la restante metà andrà alla Onlus “Sos Villaggio dei bambini”. «Abbiamo scelto di correre la nostra gara per aiutare questa associazione – spiega Irene – perché la conosciamo, visto che un Villaggio Sos è presente anche a Trento, e abbiamo già preso contatti con chi lo gestisce».

Divertimento con attenzione al sociale quindi, ma non solo: il percorso scelto dal Team Bolo – questo il nome del gruppo – non è casuale. Denis è un grande appassionato della Seconda Guerra Mondiale e non si è voluto far sfuggire l’occasione, nel settantesimo anniversario della ritirata di Russia, di poter ripercorrere il lungo tragitto dell’armata italiana, tra cui anche la divisione alpina tridentina. «Faremo tappa a Nikolajewka, luogo dell’ultimo durissimo scontro, in cui i nostri soldati hanno cercato di sfondare lo sbarramento sovietico durante la ritirata – racconta Denis – e visiteremo l’asilo di Rossos, fondato dagli alpini nel 1993, per ricordare in cinquantesimo anniversario della battaglia di Nikolajewka».

I preparativi per il viaggio fervono, e nessuna avventura del terzo millennio può iniziare senza un diario di bordo virtuale per condividerla: il Team Bolo ha aperto una pagina facebook e il sito internet www.teambolo.altervista.org, che verrà aggiornato durante tutta la durata del viaggio con fotografie, racconti e video. L’entusiasmo è molto, ma le spese da sostenere sono tante, a partire dal volo aereo di ritorno da Ulan-Bator. Trovare sponsorizzazioni non è semplice, ma i ragazzi non si danno per vinti e sono alla ricerca anche di piccoli contributi, con la promessa di portare il nome di qualche generoso sponsor fino al lontano est.

Con la loro Panda al sicuro in garage, Denis, Irene e Federico hanno ancora sei mesi di tempo per mettere a punto i dettagli e sistemare il mezzo. «Raggiungere la Mongolia non sarà semplice – dicono – e noi non vediamo l’ora di partire, anche se le difficoltà, anche economiche, non sono ancora del tutto superate».

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