Travolto dall'auto davanti al figlio

Incidente mortale a Lisignago: la vittima è Ivo Ress, 49 anni



LISIGNAGO. Uno schianto terribile, davanti agli occhi attoniti del figlio quindicenne, con cui stava facendo il suo giro quotidiano in bicicletta. E' morto così Ivo Ress, 49 anni di Ceola: la sua bici è stata travolta da una macchina poco prima del ponte di Lisignago. L'uomo stava andando a trovare la madre a Ceola e scendeva sulla statale 612, come faceva spesso, in compagnia del figlio. All'improvviso, la macchina guidata da I.L., ucraino, che saliva verso Lisignago ha invaso la corsia opposta e l'ha investito in pieno. Nonostante l'immediato arrivo di elisoccorso ed ambulanza, Ivo Ress era già morto.

L'esatta dinamica dell'incidente è ora al vaglio dei carabinieri di Cembra, ma pare che la Toyota Avensis abbia preso male una curva piuttosto secca poco prima del ponte. Dall'altra parte, sopraggiungevano Ivo Ress e il figlio, che avevano da poco salutato mamma Manuela nella casa di Lisignago per fare un giro in bicicletta, dopo una giornata afosa. Sono le 19.30, ed è questione di pochi attimi: la macchina sbanda, aggancia la bici di Ivo Ress e lo travolge scaraventandolo a terra. L'impatto è tremendo: Ress viene colpito in pieno al torace ed alla testa.

Una scena terribile, a cui il figlio assiste senza poter fare nulla, lui che è stato evitato per un soffio da quell'auto impazzita. Anche il ragazzo alla guida dell'auto - un ucraino di vent'anni (I.L. le iniziali) che vive con la famiglia a Lisignago - cerca di prestare i primi soccorsi, mentre le macchine che sopraggiungono chiamano i soccorsi. Arriva l'elicottero, arriva anche l'ambulanza: i medici provano un disperato tentativo di rianimazione, ma per Ivo Ress non c'è più nulla da fare. Le ferite al torace e alla testa, subite nell'impatto con l'auto prima e con l'asfalto poi, sono troppo gravi.

Poco più in là, il figlio in lacrime, ancora attonito, viene consolato dai tanti conoscenti che nel frattempo sono sopraggiunti sul luogo. Più tardi sarà accompagnato all'ospedale Santa Chiara, perché ancora sotto choc, accusava dolore ad un braccio.

Quando l'elisoccorso si alza in volo senza portare con sé il corpo dell'uomo, tutti capiscono che per Ivo Ress non c'è più niente da fare. Non aveva neppure cinquant'anni e stava facendosi un tranquillo giretto insieme al figlio dopo aver lavorato tutto il giorno alla Cooperativa Porfidi Cembra. «Un uomo tutto lavoro e famiglia», così lo descrivono con le lacrime agli occhi i conoscenti, con una gran passione per lo sport e la bicicletta, e che andava fiero della sua appartenenza all'associazione carabinieri in congedo dopo aver fatto parte dell'Arma durante la leva.

Sono stati proprio gli uomini dell'Arma, guidati dal capitano Orgio, a compiere i rilievi e ad affidare i risultati al pm di turno, che dovrà ora stabilire le responsabilità di quanto accaduto nel fascicolo d'inchiesta che è stato immediatamente aperto. Il giovane ucraino alla guida della Toyota è stato ascoltato dalle forze dell'ordine ed è stato anche sottoposto agli esami del sangue per fugare ogni dubbio circa la sua condizione al momento dell'incidente.

La statale della valle di Cembra, nel punto dell'impatto, è rimasta chiusa per tutta la sera e sul posto sono intervenuti anche i vigili fuoco di Lisignago per regolare il traffico a senso alternato. Sia da Lisignago, dove abitava la vittima, che da Cembra, sono stati in molti ieri a recarsi sul posto della disgrazia, ancora increduli per quanto era accaduto poco prima. I parenti si sono stretti attorno al figlio, ed hanno dovuto telefonare all'altra figlia, diciannovenne, che era andata a Formentera per una vacanza.

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