TRAGEDIA IN TRENTINORagazza muore in auto, l'amicoal volante chiede perdono su Facebook

"E’ tutta colpa mia...dovrei essere io a non esserci più e non lei. Sono un irresponsabile e uno stronzo... le conseguenze delle mie azioni le ha provate lei sulla sua pelle anche se non c’entrava nulla...vorrei poter tornare indietro e rimediare ai miei sbagli": questo il messaggio postato su Facebook da Nicola Lona, il giovane che era al volante dell'auto sulla quale è morta Jessica Piffer, 16 anni


Ubaldo Cordellini


VAL DI CEMBRA. «E’ tutta colpa mia. Dovrei essere io a non esserci più e non lei. Sono un irresponsabile e uno stronzo». Ha scelto Facebook Nicola Lona per chiedere perdono a Jessica Piffer, la ragazza di 16 anni morta dopo che l’auto guidata dal giovane è impazzita.
Mentre tanti amici di Jessica se la prendono con lui, sempre su Facebook, per la morte della ragazza, Nicola Lona, dipendente di una ditta di estintori di Trento, ha scelto di gridare al mondo la sua richiesta di perdono. Il tono è disperato: «E’ tutta colpa mia...dovrei essere io a non esserci più e non lei. Sono un irresponsabile e uno stronzo... le conseguenze delle mie azioni le ha provate lei sulla sua pelle anche se non c’entrava nulla...vorrei poter tornare indietro e rimediare ai miei sbagli, ma ormai è tardi e lei non c’è più: (ti prego ste perdonami, se puoi... per me eri una vera amica... eri come una sorella: (addio ste, rimarrai per sempre nel mio cuore».
Una richiesta di perdono che risponde anche alla tanta rabbia che c’è in val di Cembra per quello che è successo sabato sera. I carabinieri hanno denunciato Nicola per omicidio colposo. Il giovane è tornato a casa ieri come Alessandro Oss, mentre Osvel Martinez è ancora in ospedale.
In tutta la valle, da Lisignago in su, non si parla di altro. Anziani e giovani scuotono la testa mestamente quando ricordano Jessica e pensano al terribile schianto contro il guard rail che se l’è portata via a poche centinaia di metri da casa sua. All’inizio del paese di Cembra, allo Speed bar, c’è Thomas, un carissimo amico di Jessica. Quasi non ce la fa a parlare: «Ho passato la domenica inebetito. Non trovo neanche le parole». La barista Stefania Palazzi la conosceva bene: «Qualche volta ci sono uscita insieme, anche se lei frequentava soprattutto compagnie di Faver e di Cembra. Era una persona simpaticissima. Una che teneva molto a stare con gli altri. La sua migliore amica era Morena Zanotelli. Erano legatissime».
A Grumes, tutti ricordano il sorriso e la disponibilità di Jessica. Il parroco don Vincenzo Filippi sta appendendo alle bacheche del paese l’annuncio del rosario recitato «per la nostra Jessica». Don Vincenzo, poi, ricorda: «Io l’ho avuta a catechesi ed era una ragazza che prometteva molto bene. Gentile e disponibile. Intelligente».
Il funerale verrà celebrato questo pomeriggio alle 17,30 a Faver, il paese della famiglia della madre, Lucia Serafini. Jessica sarà tumulata nel cimitero del paese. Il parroco don Rodolfo Minati è andato ieri mattina a casa della famiglia: «Sono sconvolti. Il fratello Gabriele adesso sa che Jessica non c’è più. E’ molto dura anche per lui. La vita è una sola e dobbiamo ricordarcelo tutti».
In paese, tutti parlano di quello che è accaduto. Molti si abbandonano a giudizi duri nei confronti del conducente della vettura. Altri se la prendono con la strada. Un anziano seduto davanti al municipio spiega: «Quella curva è disegnata male, se la prendi ad alta velocità ti butta fuori e perdere il controllo è un attimo». Una ragazza di 15 anni che corre a prendere la corriera, però, non è così indulgente: «Nicola lo conosco da un po’ di tempo e sono uscita qualche volta con lui. Va veloce e in molti mi hanno detto che non è il caso di fidarsi. Sabato sera a quella festa ai Serci di Palù ero stata invitata anche io, ma non ci sono andata».
Al bar Alpino, la barista spiega che i giovani spesso corrono in macchina: «Qui in alta valle la notte la strada è deserta e, con quelle curve, invita ad accelerare. Così gli incidenti ci sono spesso».
Il sindaco di Cembra Antonietta Nardin esprime il dolore di tutta la valle: «Siamo sconvolti. Jessica aveva frequentato le medie qui in paese ed era molto conosciuta. Suo padre Mauro Piffer è di Cembra e sua madre vive ancora qui». Il consigliere provinciale Alessandro Savoi è molto amico di Giovanni Serafini uno zio di Jessica: «E’ una famiglia molto conosciuta. Il papà gestisce il bar Jolly di Faver da tre anni. E’ una grande disgrazia che ha colpito tutta la comunità».

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