TRAGEDIA IN SARDEGNAAddio a Paolo PerghemE' morto annegato

E' stato trovato morto nelle acque antistanti la spiaggia di Naracu Nieddu, ad Aglientu, sulla costa nord della Sardegna, il turista trentino Paolo Perghem, di 31 anni, scomparso da due giorni. In mattinata i sub dei Vigili del fuoco hanno recuperato il corpo a circa dieci metri dalla battigia. Il giovane trentino era scomparso tre giorni fa dalla spiaggia di Aglientu, dove era in vacanza con la fidanzata



ROVERETO. Il mare ha restituito il corpo, purtroppo senza vita, di Paolo Perghem, 31 anni di Nomi. E’ morto annegato, il calciatore da poco al Mori S. Stefano, nelle acque della Gallura in Sardegna dove si trovava in vacanza con la fidanzata Monica Buccella. Una tragica fatalità: lui che non sapeva nuotare era entrato in mare per bagnarsi i capelli e il mare lo ha inghiottito.
La salma di Paolo Perghem dovrebbe rientrare in giornata accompagnata dalla fidanzata e dai genitori Emiliano e Lilita che già venerdì erano partiti per la Sardegna non appena avuta la notizia della scomparsa del figlio.
La giovane coppia aveva scelto la spiaggia di Naracu Nieddu, ad Aglientu, per trascorrere l’ultimo giorno di vacanza. Paolo Perghem si era allontanato dal bagnasciuga dicendo alla sua compagna, con la quale da qualche anno viveva a Besenello, che sarebbe andato a bagnarsi. «Non sapeva nuotare e in acqua ci entrava fino alle caviglie per poi bagnarsi i capelli» come racconta un amico. Lei era rimasta in spiaggia a prendere il sole e a riposare. Quando, poco dopo le 15, lei si è risvegliata non ha più visto Paolo. Dapprima ha pensato che fosse andato a fare una passeggiata poi, considerato che con il fidanzato non tornava, ha dato l’allarme.
Imponente lo spiegamento di uomini e di mezzi coordinati dalla Capitaneria di porto impegnati nelle ricerche: soltanto ieri mattina alle 9.30 a 500 metri dalla battigia è stato individuato il cadavere di Paolo Era due-tre metri sotto il livello dell’acqua, in una zona dove non mancano insidiosi scogli. «La costa è pericolosa per i non esperti - afferma il capitano di fregata Fabio Poletto - sabbia e rocce con un’alternanza di buche in una delle quali probabilmente è finito dentro il giovane». Paolo, che non sapeva nuotare, è morto per annegamento come ha stabilito il medico legale. E, dopo il riconoscimento della salma da parte dei genitori, il magistrato ha dato il nulla osta per la consegna ai familiari.
«Un destino crudele. Non si può dire altro... Mi sembra ancora di vederlo, Paolo, qua nel cortile di casa dove è cresciuto. E la domenica quando tornava dalla partita gli chiedevo sempre come era andata... Un ragazzo d’oro, che aiutava tutti»: racconta commosso lo zio Gianni Paissan.
Tutta Nomi è sotto shock per la tragica morte di Paolo Perghem. Un silenzio surreale è calato sul paese già da venerdì sera quando si è diffusa la notizia della sua scomparsa. Pochi hanno voglia di parlare di quel giovane magari un po’ taciturno che non cercava visibilità ma era il primo quando si trattava di lavorare alle feste o ai concerti, da Nomi on the rock alla Festa dell’Unità. «Parlava poco, ma faceva molto. Prima pensava a lavorare, poi a divertirsi»: così Enzo Festi, tra gli organizzatori della Festa dell’Unità, sintetizza l’impegno di Paolo in tutte le iniziative del paese. Che si trattasse si spillare birra o di montare il palco, lui c’era sempre. Con il suo sorriso, senza farsi pregare.

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