Tra i rifiuti c'è anche una barca

Pulito dai volontari il canneto alla foce del Sarca



NAGO-TORBOLE. Si sono trovati solo in sei, inclusi il sindaco Civettini e l'assessore Martinelli, ma di più, chiosa ironico Benedetto Omezzolli, dell'associazione «L'umana dimora», non ne servivano. «E' un ambiente delicato e ristretto - si spiega - e per quello che c'era da fare, pulizia del canneto e manutenzione della vegetazione, eravamo più che sufficienti». E quindi si sono dati da fare. Dall'area protetta alla foce del Sarca hanno levato i resti della maleducazione di una estate.

Bottiglie, stoviglie di plastica, sacchetti, flaconi di abbronzanti e tutto quello che i turisti abbandonano sulle sponde del lago. Anche in un luogo significativo dal punto di vista naturalistico e in teoria bandito alla presenza umana come quello. Il bottino più grosso, una vecchia barchetta, con ogni probabilità usata per la pesca (in quel luogo proibita) e comunque trascinata in secca e legata ad un albero, e quindi ormeggiata in luogo vietato e in modo irregolare. E' finita assieme all'immondizia. «Abbiamo anche tolto due piante, cadute e secche. - spiega Omezzoli - Ma dal punto di vista della salute del canneto, siamo soddisfatti. I salici che abbiamo piantato nel 1984 hanno preservato la sponda dall'erosione. Il canneto sta benissimo».













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