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Telecamere non a norma, niente multe

Avio: l’impianto di videosorveglianza non era omologato e il Comune deve restituire i soldi delle contravvenzioni



AVIO. Le telecamere non erano omologate, il Comune restituisce i soldi delle multe. Succede ad Avio, dove nei mesi scorsi era entrato in funzione il sistema di videosorveglianza. Le telecamere erano dotate anche del sistema di lettura delle targhe: con questa applicazione in più, si riesce anche a verificare se l'auto è in regola, è a posto con l'assicurazione o con la revisione. Il sistema funzionava e il Comune aveva già recapitato diverse multe.

Come spesso capita c'è chi ha provato ad andare a fondo per evitare la sanzione, ed ha scoperto (con sua gioia) che effettivamente non poteva essere multato: le stesse telecamere mancavano di omologazione. Quindi, anche se effettivamente l'automobilista non era in regola, comunque non poteva essere sanzionato con questo sistema, dato che le stesse apparecchiature non erano del tutto a norma di legge. Nei giorni scorsi il Comune di Avio ha dovuto già versare alcuni rimborsi. C'è stato però anche chi ha pagato, diligentemente, e per questi ultimi potrebbe aprirsi un altro caso giuridico.

Per il Comune di Avio il caso è invece politico, secondo l'opposizione, che già aveva attaccato l'amministrazione sulle telecamere. Il progetto di videosorveglianza era stato avviato con la precedente amministrazione, ora all'opposizione. In dicembre l'amministrazione attuale retta dal sindaco Federico Secchi aveva annunciato pubblicamente l'entrata in funzione del sistema di controllo con le telecamere, sia come controllo, sia per la lettura delle targhe. Le minoranze già allora no erano convinte, e avevano presentato un'interrogazione in cui sollevavano dubbi sul completamento degli obblighi burocratici per queste apparecchiature. Il sindaco precisò che quando "l'impianto di videosorveglianza sarà definitivamente in funzione, saranno adottate tutte le necessarie prescrizioni e autorizzazioni previste dalle norma".

Per Marino Salvetti, ex assessore e consigliere di minoranza, era una mezza ammissione. «Al contrario di quanto annunciato, non era ancora collaudato», dice. Poco tempo dopo è stato dato il via libera alle multe, che ora però risultano date in modo illegittimo. «Per noi è un questione di metodo, ancor più grave per il fatto che il sindaco di professione è vigile urbano e queste cose dovrebbe saperle - commenta Salvetti - se ci avesse ascoltato, avrebbe evitato la figuraccia». (m.s.)

 













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