pazzo inverno

Tavolini all’aperto con il «freddo»: è boom

Successo per l’opportunità offerta dal Comune agli esercenti di esporre i plateatici anche nei mesi di dicembre e gennaio


di Luca Marognoli


TRENTO. Se pensate che “tirino” solo d’estate vi sbagliate. I tavolini all’aperto sono gettonatissimi anche in autunno inoltrato e in inverno, soprattutto se le temperature sono quelle straordinariamente miti delle ultime settimane. Ad apprezzarli non solo i fumatori, che comunque sono una fetta di clientela appetibile per gli esercenti, ma anche tutti coloro che amano godersi lo “struscio” e gli scorci cittadini sorbendosi un caffè, una cioccolata o uno spritz.

Lo dimostra l’entusiasmo con cui alcuni baristi del centro storico hanno sfruttato la nuova opportunità, offerta dal Comune, di esporre i plateatici anche in dicembre e gennaio. L'assessore alle attività economiche, Fabiano Condini, evidenzia i vantaggi, oltre che per gli operatori, per la città e la pubblica amministrazione: «Fino all’anno scorso - afferma - dal 30 novembre si ritirava tutto. Consentivamo di mettere i tavolini solo sotto i portici: quest'anno abbiamo fatto un esperimento, accogliendo la richiesta di Massimiliano Peterlana, della Fiepet Confesercenti. Siamo contenti di come sta andando, perché noi incassiamo più soldi, gli esercenti hanno la possibilità di presentarsi meglio e i consumatori hanno un'occasione in più di godersi la città. In Piazza Duomo ne ho già visti tre: una dozzina le richieste, ma non tutti ancora sanno di questa possibilità».

La formula è leggermente riveduta e corretta, in considerazione dei rischi meteo propri di questa stagione. «Si tratta in realtà di un miniplateatico - continua Condini - perché non si usano gli ombrelloni ma soprattutto perché in caso di neve la situazione sarebbe ingestibile. Sì quindi ai tavolini e alle sedie, ma senza protezioni e aiuole».

Massimiliano Peterlana è entusiasta dell’iniziativa, che caldeggiava da tempo a nome della categoria: «È da un po' di anni che chiediamo di poter mettere i giardini anche d'inverno, soprattutto per i bar: ti puoi sedere con calma, prendere il caffè e fumare una sigaretta...».

Dal punto di vista normativo non ci sono novità: «La legge prevedeva già questa possibilità, ma il Comune aveva il timori che gli spartineve fossero ostacolati. Un problema tecnico che abbiamo bypassato con l'obbligo la sera di ritirare i plateatici. Se nevica, i mezzi possono passare e gli esercenti poi rimetterli fuori. Un escamotage interessante, trovano dall'assessore Condini».

Il ponte dell’Immacolata e le altre giornate di “assalto” ai mercatini sono state un test probante. Con esito decisamente positivo. «Anche oggi è una bellissima giornata di sole e in piazza Duomo c'è tutta la gente fuori. A Vienna e Berlino la cosa si fa da tempo: perché allora non provarci anche da noi?».

Il fattore meteo è decisivo: non sempre quella dei clienti è una sosta mordi (o bevi) e fuggi: «Alcuni baristi si sono procurati le copertine da offrire a chi si siede. Con il bel tempo quella all’aperto può diventare anche una sosta lunga. Nessuno ci vieta di mettere dei “funghi” termici, anche se fino a ieri non c'è stata questa necessità. L'importante, comunque, è che tutto venga tolto durante la notte».

Per il presidente di Fiepet i benefici sono plurimi: «Chiedevamo questa facoltà soprattutto per dare a chi viene in visita a Trento una sensazione di ospitalità della città, che diventa anche un motivo di attrazione. C'è da considerare poi l'aspetto occupazionale: i tanti “microbar” della città hanno un po' di respiro in più e chi doveva licenziare il dipendente in inverno ora lo tiene: so di un associato che lo ha mantenuto. Ultimo aspetto non trascurabile è che l'amministrazione incassa».

Oltre ad essere più leggero, il plateatico winter-style ha un’estensione ridotta: «C'è un limite di 15 metri quadri per tutti (in estate dipende: chi ne ha 20, chi 40 o 60). Anche i costi sono diversi: il plateatico leggero ha una scontistica del 50% che è quella estiva. Per dicembre e gennaio si pagano, in totale, circa 200 euro».

Ora si tratta di diffondere il più possibile la notizia presso la categoria: «Abbiamo dato una comunicazione via email, ma vorremmo che grazie al giornale fossero informati più operatori possibile».













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