Tariffa rifiuti, la corsa al rimborso

Centinaia di trentini si sono mobilitati dopo la sentenza della Cassazione sull’illegittima applivazione dell’Iva



TRENTO. Sono centinaia i trentini che in questi giorni hanno compilato i moduli per richiedere il rimborso dell'Iva sulla tariffa rifiuti. Una corsa partita dopo che il 9 marzo scorso la Corte di cassazione aveva sancito con una sentenza che l'imposta non andava applicata. E in seguito al pronunciamento un po' tutte le associazioni dei consumatori in queste settimane si sono attivate per aiutare i cittadini a istruire la pratica nei confronti degli enti o delle società a cui in passato hanno pagato la tariffa rifiuti.

In prima fila Federconsumatori del Trentino, dove sono stati ritirati oltre 500 moduli. Anche perché sembrava che il tutto andasse fatto entro la fine del mese, cioè oggi. Ma il presidente Pasquale De Matthaeis rassicura: «I moduli possono essere compilati anche nelle prossime settimane». Il termine dunque non c'è. Tanto che per lunedì prossimo, e saremo al 2 aprile, Federconsumatori convocherà a Trento una conferenza stampa per chiarire la questione e, soprattutto, per illustrare il prossimo pacchetto di iniziative sulla vicenda. Che promette di durare a lungo: proprio mercoledì scorso, infatti, durante il question time alla Camera, il governo ha precisato come manchi attualmente una norma di interpretazione autentica che possa definire una volta per tutte la questione.

Non solo: palazzo Chigi considera l'adozione di tale norma rimessa a «valutazioni squisitamente politiche». Come dire insomma che la palla passerà prossimamente ai partiti e allo stesso Parlamento. Spiega De Matthaeis: «Nonostante la sentenza della Cassazione, si tratta di una vicenda effettivamente complessa dal punto di vista normativo. Ed è bene chiarire che la compilazione dei moduli serve non a farsi restituire immediatamente somme riscosse illegittimamente, bensì a impredire la prescrizione del proprio diritto al rimborso».

Il tutto in attesa di un provvedimento tecnico dell'Agenzia delle entrate che faccia chiarezza nei confronti di tutti i cittadini. Proprio per questo nelle scorse settimane era circolata la data termine del 31 marzo per i moduli: l'obiettivo delle associazioni dei consumatori era infatti quello di dimostrare, anche in poco tempo, le dimnensioni dl problema. E appunto la necessità di un intervento a livello nazionale. Poi sarà la volta delle procedure vere e proprie per ottenere i rimborsi. Perché il risultato c'è stato: in tutta Italia pare che le domande siano state quasi mezzo milione.

Va detto che in questa fase ancora confusa ad attivarsi, almeno in Trentino, sono stati anche gli stessi enti che dovrebbero poi restituire il "maltolto". I moduli da compilare sono infatti stati resi disponibili in Internet, ad esempio, anche attraverso il sito del Comune di Pinzolo e quelli di diverse Comunità di valle. Si stima a livello nazionale che tra famiglie e imprese i rimborsi ammonteranno a oltre 300 milioni di euro l'anno. Per le famiglie il rimborso è medio è stato calcolato in circa 520 euro, mentre per le imprese ammonta a circa 4.250 euro.













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