Tagli allo stato sociale Inps e Inail in agitazione

Ieri mattina i dipendenti dei due istituti previdenziali hanno protestato contro la riduzione di personale prevista dalla spending review del governo



ROVERETO. «Più stato sociale, meno bombardieri», «L’Inps è un bene comune, difendiamolo». Contro i tagli decisi dalla spending review e dalla legge di stabilitàdel governo Monti ieri mattina i dipendenti Inps e Inail ed ex Inpdap sono scesi in strada per protestare «contro lo smanetellamento del nostro sistema previdenziale pubblico». La partecipazione ai due presidi è stata pressoché totale, con i dipendenti che si sono ritrovati successivamente in assemblea. La mobilitazione è stata organizzata dalle organizzazioni sindacali della funzione pubblica Fp Cgil, Uil Pa, Unione sindacale di base (Usb), Fialp-Cisal.

Le preoccupazioni dei lavoratori trentini sono fondate. Con le misure previste dal Ddl stabilità 2013 sono stati decisi 300 milioni di risparmi aggiuntivi negli enti pubblici non economici anche attraverso la riduzione delle retribuzioni accessorie dei dipendenti, «un taglio ingiustificabile del salario di produttività dei lavoratori, già interessati dal blocco contrattuale fino dal 2010», spiega Olivieri della Usb. Ad aggravare la situazione anche il mancato turn over, «così si aggravano i carichi di lavoro, che non consentiranno la tenuta dei livelli qualitativi e quantitativi delle prestazioni ai cittadini», commenta Vigorito della Uilpa. «Siamo contro i tagli allo stato sociale - conclude Luigi Diaspro della Fp Cgil -, se devono risparmiare possono prendere i soldi da un’altra parte. Ad esempio, la lotta all’evasione fiscale, tagliare sulla spesa per i nuovi armamenti della Difesa, sui 13 miliardi per l’acquisto dei nuovi bombardieri... Sono tanti i modi per risparmiare». Tagliare sul sistema previdenzale pubblico significa solo inficiare su qualità e quantità delle prestazioni ai cittadini e alle imprese. (n.f.)

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