il caso

Tagli al parapendio del collega, a processo

Un cittadino rumeno di 38 anni impiegato in un albergo della val di Fassa accusato dei danni 



TRENTO. Una serie di squarci nella vela, che in caso di lancio avrebbero potuto causare conseguenze imprevedibili. Un cittadino rumeno di 38 anni che lavorava in un albergo della val di Fassa è accusato di avere danneggiato il parapendio di un collega, dopo essersi introdotto furtivamente nella sua stanza. Deve rispondere di violazione di domicilio e danneggiamento.

A denunciarlo un connazionale di 37 anni. L’episodio risale a quasi quattro anni fa, il 16 aprile 2013. La presunta vittima, che lavorava come lavapiatti e tuttofare nell’albergo, aveva consumato un pasto veloce nella cucina dell’hotel, e attorno alle 11.30 aveva indossato la tenuta da ciclista per fare un giro in mountain bike. L’uomo, grande appassionato di ciclismo, parapendio e arrampicata, si era però accorto rapidamente che la temperatura era troppo bassa per l’abbigliamento che portava e, dopo avere percorso alcune centinaia di metri, era ritornato all’albergo per cambiarsi.

Raggiunta la sua camera, al terzo piano, aveva incontrato delle difficoltà ad aprire la porta. Si era poi accorto che qualcuno dall’altra parte faceva resistenza e aveva spinto con forza fino a riuscire ad accedere. In camera aveva trovato il collega con un coltellino tascabile svizzero in mano: quello, alla sua richiesta di spiegazioni, aveva esclamato una frase perentoria - “Mi sto pagando i debiti” - e poi si era allontanato. Solo più tardi il tuttofare aveva avuto dei sospetti e aveva raggiunto un prato per srotolare il proprio parapendio, contenuto in uno zaino. Con stupore si era accorto che la vela presentava numerosi tagli, tanto da lasciar filtrare i raggi del sole. Per la cronaca, il valore del parapendio era di 2.700 euro.













Scuola & Ricerca

In primo piano