Su You Tube l'inno: «Resto en Bondon»

8 mila condivisioni in pochi giorni. L'Apt: «Straordinario marketing»



TRENTO. Una dichiarazione d'amore per il Bondone e anche, come ammette Elsa Verones, la direttrice dell'Atp di Trento, «un'operazione di marketing straordinaria» che è stata cliccata da oltre 8 mila persone. «Resto en Bondon» è un piccolo fenomeno sul web che raccoglie applausi e complimenti da ogni parte, a partire, naturalmente, da chi abita, lavora o semplicemente ama la montagna di Trento. La melodia è quella dolce di «Home» di Michael Bublè ma le parole sono tutte trentine. Firmate Giacomo Gardumi. Come trentine sono tutte le località (con tre eccezioni: Cortina, Rio Pusteria e Courmayer) che vengono citate nel testo. Se te voi Canazei alor va for dai pei, me togo drio en pom e resto en Bondon e poi ancora «per nar a Marilleva masa prest bison che leva» fino al richiamo alle stelle viste dalle Viote. Nata forse per gioco «Resto en Bondon» rischia seriamente di diventare l'inno della montagna del capoluogo tanto che è stato linkato dalla stessa Apt sulla sua pagina Facebook.

Ma non solo. Le condivisioni sono arrivate anche dagli alberghi, dalle scuole di sci del Bondone e la popolarità della canzone-dedica cresce di giorno in giorno. Per avere un'idea sabato le visualizzazioni sul canale You tube, dove è stata caricata il 26 febbraio, erano a quota 6 mila. Ieri pomeriggio si superavano già gli 8 mila. Insomma un successo in continua escalation. L'autore è, come detto Giacomo Gardumi, studente e batterista dei Nibraforbe che ha dedicato una canzone anche alla «sua» Sardagna. Ma, almeno fino ad ora, con meno successo, con meno condivisioni. E il «Resto en Bondon» è anche una risposta ai Vanzina e alla battutaccia del loro «Natale a Cortina» tanto che era nata nella testa del ragazzo proprio in quei giorni. Ma soprattutto è una dichiarazione d'amore per una montagna di casa che avrà pure i suoi difetti ma che per Gardumi non è seconda a San Martino di Castrozza o a Campiglio («Madonna che groviglio»).

Nei commenti entusiasti si legge di tutto e c'è anche chi ammette di aver versato una lacrimuccia ascoltando le parole. E chi va oltre e candida Gardumi come assessore al turismo. E chi del turismo ne ha fatto una professione, ha subito capito la potenzialità di questi versi e sono partite le condivisioni. «Lo abbiamo ascoltato in ufficio - spiega la direttrice dell'Apt di Trento e del Bondone - e ci è piaciuta subito. Nomina un sacco di altre località ma senza che qualcuno possa sentirsi offeso e offre un messaggio positivo per il Bondone. È veramente una dichiarazione d'amore nei confronti della montagna che ci è piaciuta tantissimo. E un'operazione di marketing straordinaria. È per questo che abbiamo condiviso immediatamente il video e così hanno fatto anche molti operatori della zona. Devo dire che mi ha gradevolmente sorpreso, è proprio una bella canzone». Ben fatto anche il filmato che accompagna la canzone dove il Bondone è indiscusso protagonista assieme allo stesso autore dei versi e ad alcune comparse che confermano il titolo della canzone: «Resto en Bondon».













Scuola & Ricerca

In primo piano