Stretta di Madrano, no al « by-pass»

Petizione dei residenti: «Non serve a nulla». E chiedono il risarcimento per i danni causati alle loro case dal traffico


di Roberto Gerola


PERGINE. A Madrano sono contrari alla realizzazione del passaggio studiato da Comune e Provincia per aggirare la pericolosa stretta tra le case di via Oltrefersina. Sono decine di anni che si tenta una soluzione al problema. La strada è provinciale (collega Pergine alla Pinetana) e rappresenta un passaggio scelto spesso da chi invece che da Pergine raggiungere il Ciré e poi Piné, molti veicoli costeggiano il lago di Canzolino, attraversano Madrano e proseguono per Piné. Con la conseguenza di rendere pericoloso l’suo della strada da parte dei pedoni e di quanti abitano nel tratto interessato.

In passato si era addirittura proposto il traforo del monte che sta alle spalle di Canzolino e Madrano per by-passare i due abitati, in quanto anche per Canzolino c’è un tratto particolarmente stretto tra le case (dalla chiesetta fino al bivio per Vigalzano). Le promesse furono numerose e di volta in volta annunciate in periodi pre-elettorali. Il problema era stato ripreso dall’attuale amministrazione comunale tanto da giungere nel dicembre scorso alla redazione di un progetto da parte della Provincia e un intervento finanziario di 400.000 euro.

Nel 2007 era stata effettuata una raccolta di firme (in testa quella di Carla Decarli, via Oltrefersina 30, seguita da altre 32) per chiedere il declassamento della strada da provinciale a comunale. Viene in questi giorni riproposta (e inviata alla Provincia e per conoscenza al Comune) con la richiesta di: «Riconoscimento e risarcimento dei danni subiti dai caseggiati costeggianti la strada nei punti più cruciali che allo stato attuale, oltre ai più visibili, ma meno problematici danni all’intonaco esterno, presentano all’interno crepe e fessure nella pavimentazione e nella muratura che compromettono le fondazioni delle case stesse soprattutto dopo la sostituzione della pavimentazione stradale in porfido con l’asfalto».

I motivi della richiesta di declassamento sono quelle di sempre: uso indiscriminato della strada, limiti di velocità (30 km/h) mai rispettati anche per mancanza di controlli, limiti di rumore che non sarebbero rispettati, alto tasso di inquinamento atmosferico, problemi statici dei caseggiati. Si propone poi di concedere il transito con permessi temporanei (motivazioni scolastiche) agli abitanti di Nogaré e ai residenti di Madrano e Canzolino. Si scrive che «la strada non presenta le caratteristiche e tanto meno le qualità necessarie per supportare un traffico da strada provinciale». Si afferma poi che la soluzione individuata (i pedoni utilizzeranno via dei Cuori per raggiungere la piazza) sarebbe «una mera passeggiata fuorviante dalle necessità primarie: scuola, ambulatorio, farmacia, Cooperativa e banca; quindi non necessariamente utile se non un piacevole percorso per i momenti di relax, privando alcune case di ingressi e spazi verdi».

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