RIVA. Maglietta, pantaloncini e sandaletti adatti ad un bambino, accompagnati da un telo di spugna e da un paio di crocs rosa ciclamino abbandonati sul bagnasciuga alla spiaggia Sabbioni, hanno mobilitato ieri per l'intero pomeriggio i sommozzatori dei Vigili del fuoco di Trento, una pattuglia della Polizia di stato e l'organizzazione di Spiagge sicure. Tutto è cominciato verso le otto e mezza quando una signora, transitando sulla spiaggia ha notato il mucchietto di indumenti sparsi. In giro non c'era anima viva, nè per terra nè in acqua.

Due ore più tardi dai nuvoloni neri era uscito il sole, la spiaggia s'era riempita e la maglietta rossa a righe bianche con la scritta Accademia Navale, l'asciugamano con la scritta The Doctor ed il numero 46, i pantaloncini verde militare, i sandaletti erano ancora lì. Allora la donna ha segnalato al bagnino arrampicato sulla sua postazione la stranezza del ritrovamento. Subito avvisato Niko Posenato, responsabile dell'organizzazione del servizio di protezione dei bagnanti, ha avviato il protocollo previsto per quei casi: ad imporre di cercare i proprietari degli indumenti, più dell'asciugamano, sono stati i vestiti da bambino, tanto più che l'addetto alla pulizia della spiaggia ha riferito che intorno alle cinque gli abiti erano già lì.

La Polizia ha avviato ricerche in alberghi e campeggi, ha controllato le auto in sosta e contattato il pronto soccorso: niente di niente. Nessuna denuncia di sparizione di persone risulta presentata in zona. Allora sono scesi da Trento i sommozzatori dei Vigili del fuoco: tre squadre dall'una fino a sera hanno ispezionato i fondali all'esterno della zona riservata alla balneazione dove s'erano immersi già in mattinata i bagnini intorno e sotto all'isola di plastica. Niente. Quello che s'è rivelato per fortuna (bisogna pur dirlo) un allenamento fuori programma sulle tecniche di ricerca subacquea, non ha consentito ancora di risolvere il mistero.