SOLDI PUBBLICI

Stipendi, colpo di spugna anche sui dirigenti provinciali

Dopo la "resa" sui medici, tutto rinviato a un tavolo che dovrà decidere come ridurre la spesa entro aprile 2015. Ma senza obiettivi economici



TRENTO. Addio contributo di solidarietà dei dirigenti. Dopo il dietrofront di mercoledì sera al tavolo con i medici, che ha scongiurato lo sciopero dei camici bianchi del 22 dicembre, la giunta cancella dalla legge finanziaria la norma che prevedeva la riduzione del 40% dei fondi per la retribuzione di risultato di tutti i dirigenti pubblici (provinciali, enti locali, scuola). La marcia indietro dunque vale per tutti, anche per i dirigenti provinciali che con i loro rappresentanti sindacali (Dirpat in primis) avevano alla fine detto sì alla decurtazione (seppure ridotta al 22% e solo per un anno) del loro stipendio.

Il governatore Ugo Rossi ieri ha depositato l’emendamento che di fatto svuota la norma che sopprime il comma dell’articolo 23 e lo sostituisce con un impegno molto più generico: tutto rinviato a «tavoli tecnici» con le organizzazioni sindacali, «per individuare entro il 30 aprile 2015, azioni di riduzione della spesa corrente, ulteriori rispetto a quelle già adottate, per la Provincia, gli enti locali e i rispettivi enti strumentali pubblici (tra cui l’Azienda sanitaria) e privati». «Le azioni individuano le conseguenti misure di revisione normativa, amministrativa e contrattuale». «Entro tre mesi va garantito un risultato», spiega Rossi, «diversamente sarà la giunta ad intervenire con una norma».

Al tavolo si discuterà di riduzione della spesa, dunque, e non necessariamente di riduzione degli stipendi dei dirigenti: «Magari i tagli non riguarderanno i premi di risultato, si parlerà di tutto», chiarisce il presidente. Che sul dietrofront imposto dal no dei medici, commenta così: «I dirigenti non medici erano disponibili alla riduzione del 22%, i medici no. Anche certi che guadagnano il doppio di me. Ci poteva essere uno sforzo maggiore, ma conta che anche i medici abbiano accettato di sedersi al tavolo Apran, ed è positivo che indichino anche loro le vie per risparmiare. La nostra è stata una forzatura ma se non l’avessimo fatta è probabile che al tavolo non ci saremmo mai arrivati».

Nei protocolli la giunta non ha indicato nessun obiettivo economico della trattativa: i 3,5 milioni di risparmi ipotizzati con il taglio ai dirigenti medici più 500 mila euro agli altri dirigenti restano «obiettivi compatibili con l’impostazione di bilancio», spiega Rossi. Tra gli emendamenti alla finanziaria depositati dal presidente, confermato anche quello che limita ad un anno il blocco dei contratti per i dipendenti pubblici.













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