Stet spa, pronti 4,7 milioni da investire

La presidente: «Acquisiremo le reti Set, faremo fognature e rete potabile. Il settore acqua ha una perdita di 330 mila euro»


di Roberto Gerola


PERGINE. Ammontano a 4,7 milioni di euro gli investimenti che la Stet spa ha in cantiere. Gran parte sono dedicati alle rete fognarie e per l’acqua potabile. Ma altri interventi minori, riguardano soprattutto la rete di distribuzione dell’energia elettrica e impianti fotovoltaici. E la centrale a biomassa? Appare destinata al cassetto. E’ l’ingegner Manuela Forti Seraglio, presidente di Stet spa da poco più di sei mesi, a illustrare la prossima azione della società che in dicembre ha festeggiato i dieci anni di costituzione con un evento “interno”.

«In questi primi mesi - ci ha detto ieri - mi sono potuta rendere conto della situazione, delle problematiche, delle necessità, ma anche i pregi generati dall’azione dei passati amministratori». Ricorda così che «le partecipazioni di Stet in altre società di settore si sono rivelate strategiche e soprattutto permettono a Stet di poter investire con l’ottica di migliorare l’efficienza dei servizi a favore dei cittadini».

La presidente parla da manager e non da politico. «Le scelte politiche le compie il politico - dice - a me il compito di elaborare un’azione tesa all’ottimizzazione». In quest’ottica anche l’acquisizione delle reti Set nel Perginese.

La Stet ha dunque annunciato investimenti per 4,7 milioni. «I 4,7 milioni sono il totale: 1,7 come finanziamento della Provincia e gli altri 3 sono di Stet. La prima necessità - ci dice - è quella relativa alle reti fognarie per le quali ci sono specifici finanziamenti da parte della Provincia, e poi le rete idro-potabili a nostro carico. In qualche zona sono ancora carenti». Viene quindi la conferma per il progetto redatto ancora un paio d’anni fa a proposito della zona di Masetti, Assizzi e Zava. Si parla di circa 2,3 milioni di euro che comprendono anche la rete idro-potabile che sarà realizzata in contemporanea. L’appalto è prossimo e i lavori potrebbero iniziare ancora in primavera. Ci sono poi interventi più modesti finalizzati a migliorare la qualità dell’acqua e il servizio: sei misuratori di arsenico, reti di soccorso idrico per Costasavina (150.000 euro), camere di manovra, pompe di sollevamento, sostituzione dei contatori (Pergine e Tenna) e ricerca degli allacciamenti fermi. Nei 4,7 milioni rientra anche il completamento della rete idrica per la zona di Castagné.

«La rete principale si è conclusa - dice la presidente - e adesso procederemo con la realizzazione dei bacini di raccolta». E ricorda che «il settore acqua presenta una perdita di 330.000 circa».

L’altro settore strategico è la distribuzione di energia elettrica.

«Sul tavolo abbiamo gli interventi relativi al Pric (risparmio illuminazione) con una prima serie di interventi, ma anche nuove linee MT (200.000 euro), nuove utenze e potenziamenti (100.000 euro). Tutto finalizzato all’ottimizzazione. Non è Stet che stabilisce le tariffe, semmai è Trenta, ma anche quest’ultima le stabilisce secondo indicazioni ministeriali. E poi è grazie agli utili determinati per la maggior parte dalle partecipazioni, che possiamo investire».

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