Statale del Caffaro, a Storo la variante rimane chiusa

L’annunciata apertura prevista per oggi è saltata per problemi di sicurezza Intanto la Lega Nord ha presentato al riguardo una interrogazione in Provincia


di Aldo Pasquazzo


STORO. Il sindaco Vigilio Giovanelli lo scorso 28 dicembre aveva comunicato che la nuova bretella lungo la statale 237 del Caffaro a sud di Ca Rossa sarebbe stata aperta oggi giorno dell’Epifania. Cosa che però non accadrà. Il problema è semplice: non è garantita la sicurezza.

Il nuovo raccordo destinato ai soli mezzi leggeri (è largo 4 metri e 50) resta da brivido. La strada, a doppio senso, dovrebbe servire i soli residenti mentre le altre vetture dovrebbero solo uscire in direzione Darzo. Mezzi pesanti e bus di linea per andare verso Brescia invece dovranno rigorosamente far uso della doppia rotatoria dislocata a ridosso del torrente Sorino. Una cosa è certa sono davvero in pochi a dar ragione a Comune e Provincia su un soluzione che appare un tantino pasticciata.

Ma sulla questione qualcosa si muove anche in Provincia dove la Lega Nord ha già presentato una interrogazione sia per conoscere, al di la di pericoli e ripetuti disagi che sono sotto gli occhi di tutti, anche gli effettivi costi sostenuti e destinati a confluire nelle casse dell’impresa che ha eseguito l’opera.

«Quanto sta accadendo a Storo - scrivono gli esponenti del Carroccio - smentirebbe principi e considerazioni dal fatto che in tutta la questione sin dall’inizio a prevalere e regnare è solo il caos più totale. Pare, infatti, che le diverse problematicità legate non solo alla segnaletica stradale (ancora coperta da sacchi neri di plastica che causerebbe problemi agli stessi automobilisti), ma anche le dimensioni stesse dell’opera che, risulterebbero inferiori rispetto al bisogno reale del tratto, nonchè alla continua chiusura e apertura dello svincolo. Come riportato dal Trentino lo scorso 19 dicembre, la mancanza di sicurezza sarebbe stata segnalata anche da più esponenti del corpo di polizia tramite e-mail al Servizio provinciale competente. Ciò significa che la situazione sta e continua a destare numerose perplessità non solo nei cittadini ma anche nelle forze dell’ordine territoriali e, per tutte queste motivazioni, si richiedono puntuali spiegazioni, auspicando che i prossimi lavori che interesseranno questo territorio siano svolti con maggiore serietà professionale (se i fatti venissero confermati) e la stesura di progetti consoni alla peculiarità della situazione».

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