Stanze «fantasma», truffate a Fiorenzuola 40 «penne» trentine

Il gruppo si era rivolto ad una agenzia per la prenotazione Sparita la caparra. Il gruppo dirottato in provincia di Brescia



TRENTO. Ci sarà anche un po’ di amaro nei ricordi di quaranta alpini trentini che venerdì erano arrivati nel piacentino per l’adunata nazionale delle penne nere. Amaro perché hanno scoperto solo al loro arrivo di esser state vittime di una truffa e, inoltre, di essere senza una stanza d’albergo per il fine settimana. Loro le cose le avevano fatte tutte per bene con la prenotazione delle stanze in un albergo di Fiorenzuola siglata con circa un anno di anticipo. E avevano anche pagato la caparra. Tutto però si è trasformato in carta straccia. E hanno dovuto trovare delle soluzioni alternative all’ultimo minuto.

Coinvolti oltre ai trentini anche un gruppo di Genova e uno di Firenze. In pratica il numero di prenotazioni e caparre accolte in un albergo del centro di Fiorenzuola era superiore alla capacità della struttura per la quale è stata anche avviata la pratica del fallimento. «Due settimane fa ci è arrivata una breve mail. Diceva di contattare l’albergo urgentemente, e quando abbiamo chiamato ci hanno comunicato che erano in fallimento, avevano lo sfratto e che comunque ci avrebbero restituito la caparra, circa 200 euro» racconta uno dei truffati. Ieri una rappresentanza degli alpini “gabbati” si è presentata fuori dall’albergo “incriminato” (che peraltro è aperto) per protestare e avere indietro i soldi della caparra. «Ve li ridaremo» è stato promesso alla reception. Al gruppo dei fiorentini le cose sono andate meglio. A restare senza stanze erano in pochi e per quelli, in fretta e fuora è stata trovata un’altra sistemazione sempre in città.

Non così bene è andata a 40 alpini provenienti dal Trentino, che sono stati costretti a pernottare «a 60 chilometri da Piacenza, in provincia di Brescia», come ci spiega l’operatrice dell’agenzia che ha ricevuto una mail poche settimane fa che l’avvisava del fallimento. «Per ora non abbiamo rivisto le caparre - dice - ma contiamo di averle indietro. Ce lo hanno assicurato». Stesso copione per un gruppo ligure a cui è stato detto prima che l’albergo era inagibile per le conseguenze del terremoto, e poi per lo sfratto. Per fare chiarezza sul caso si sono mossi anche il gruppo alpini di Fiorenzuola, l’ufficio sviluppo del Comune e i carabinieri.

Insomma per questi alpini (e per i loro famigliari) non è stato certamente il modo migliore per iniziare il fine settimana dell’adunata ma alla fine sono state trovate altre sistemazione e quindi l’attenzione di tutti ora è solo per la grande sfilata che riempirà Piacenza oggi.

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