Stalking, stavolta “paga” la donna

Pedinamenti e sms da incubo all’ex compagno: condannata a una multa



TRENTO. Quando a trasformare la vita del proprio ex in un incubo è la donna. Nella maggior parte dei casi a non rassegnarsi per la fine di una storia d'amore è l'uomo. Questa volta è stata la donna. Una donna di 44 anni che ieri è stata condannata dal giudice Francesco Forlenza per molestie e che è ancora indagata per stalking. La vittima è il suo ex, un custode provinciale di 43 anni, padre di due bimbe, separato da una precedente unione. Aveva fatto l'errore di avviare una relazione con quella donna che aveva conosciuto durante il ricovero in una clinica per problemi di salute. La storia inizia tra il dicembre 2010 e il gennaio 2011. Ma dura poco. Già a maggio 2011, l'uomo capisce che quella donna non fa per lui. E' spesso prepotente e lo maltratta. I due erano andati a vivere insieme, ma l'uomo se ne va e lascia quella donna. Che, però, non si rassegna. Anzi. Inizia a pedinare il malcapitato. Si presenta all'uscita dal lavoro, a Trento. Lo segue fino a casa e gli chiede di tornare insieme. Ma il peggio deve ancora cominciare. Inizia, quando la donna scopre che il suo ex ha un nuovo rapporto con un'altra. La donna inizia a pensare tutte. Ai soliti sms e ai pedinamenti affianca una serie di comportamenti inquietanti. Inizia a mandare dei fax ai superiori dell'uomo. Nel giro di qualche mese ne invia 5 nei quali accusa il poveretto di qualsiasi nefandezza. Lo accusa di essere un drogato, di bere e di far parte di un giro di prostituzione. Ovviamente, la posizione del custode sul lavoro si fa delicata. I superiori all'inizio gli chiedono conto di quei fax, poi, quando hanno capito che si trattava di una persecuzione, hanno girato tutto alla Questura. Però il malcapitato ha passato mesi d'inferno. Infatti, la donna non si è fermata lì. Ha iniziato a chiamare sul telefonino cellulare delle figlie dell'uomo chiedendo loro che convincessero il parente a tornare da lei. Poi, non paga, ha anche denunciato l'uomo agli assistenti sociali sostenendo che non era degno di fare il padre e che era dedito a ogni sorta di vizio. Ovviamente, gli assistenti hanno convocato l'uomo sottoponendolo a verifiche approfondite. Ma la fantasia maligna della donna non si è arresa. Ha aperto un finto profilo Facebook a nome dell'uomo e ha iniziato a scrivere post che ridicolizzavano il suo ex. Il poveretto ha dovuto cambiare casa quattro volte e numero di telefono due volte. Poi, non ce l'ha più fatta ed è andato a sporgere querela. La donna, però, ha continuato come se niente fosse. Così il pubblico ministero Davide Ognibene ha chiesto il rinvio a giudizio per molestie nel dicembre del 2011. La donna, però, ha intensificato la sua attività. Così l'uomo si è rivolto all'avvocato Maria Cristina Osele e ha nuovamente denunciato la sua ex. La donna, però, dava fondo alla sua fantasia. E' arrivata anche a scrivere all'ex fingendosi la sua nuova compagna. Nella lettera spiegava che lei non era degna di lui e lo consigliava di tornare con la sua precedente fidanzata. Così si è beccata anche una denuncia per sostituzione di persona e un nuovo ammonimento. Finalmente ha smesso di tormentare il suo ex nel marzo di quest'anno. Ieri si sono entrambi presentati all'udienza preliminare. Il giudice Forlenza ha condannato la donna a una multa di 400 euro e a pagare 5 mila euro di danni al suo ex e altri 5 mila alla sua nuova compagna. I due, però, andranno avanti con una causa civile. Chiedono 100 mila euro in totale.

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