trasporti

Squadre di controllo a terra per ridurre gli abusivi sui bus

Saranno posizionate alle fermate più frequentate. Le multe raddoppiano: 30 euro a bordo, 60 a chi paga dopo


di Chiara Bert


TRENTO. Squadre di controllori a terra, per verificare che i passeggeri abbiano il biglietto (o la tessera) prima di salire sull’autobus. Se i controllori a bordo (in coppia) sono particolarmente dispendiosi, e ne servono inevitabilmente tanti per coprire linee e corse, il controllo da terra può risultare un deterrente incisivo, soprattutto se concentrato alle fermate più frequentate, come la stazione, via Gazzoletti, piazza Venezia, l’ospedale: l’idea è di posizionare qui un controllore davanti ad ognuna delle tre porte e di verificare prima della salita che l’utente abbia il biglietto.

È uno degli interventi che Provincia, Comune e Trentino Trasporti hanno deciso di mettere in campo per combattere il fenomeno degli abusivi che non pagano il ticket. Un milione di euro in due anni il mancato incasso dei biglietti dell'autobus non pagati - aveva quantificato l’allora assessore provinciale ai trasporti Alberto Pacher nella risposta ad un’interrogazione a fine 2011. Si tratta di un'evasione che si concentra quasi esclusivamente sui servizi urbani di Trentino Trasporti e che riguarda complessivamente poco meno del 4% dei passeggeri.

Il fenomeno non è andato migliorando nel tempo, anzi. Tanto che lo scorso giugno è stata attivata una task-force composta da personale in borghese di Trentino Trasporti e polizia municipale per intensificare i controlli sui mezzi. E la neopresidente di Trentino Trasporti Monica Baggia aveva anticipato al nostro giornale (Trentino del 1° ottobre, ndr) una doppia strategia: aumentare le multe e utilizzare i disoccupati in cassa integrazione come controllori aggiunti al personale della società.

L’incontro di giovedì con gli assessori ai trasporti Mauro Gilmozzi (Provincia) e Michelangelo Marchesi (Comune) è servito per concordare le nuove misure.

Per quanto riguarda le sanzioni, oggi sono 15 euro per chi paga subito, a bordo, e 30 euro se si paga la multa nei giorni successivi. L’intenzione è di raddoppiare le multe, portandole a 20-30 euro a bordo e 60 euro per chi salda più tardi. «Abbiamo esempi eclatanti - spiega l’assessore comunale alla mobilità di Trento Michelangelo Marchesi - di persone che non hanno problemi economici eppure non pagano il biglietto». Gente che rischia mettendo nel conto che una sanzione di 15 o anche 30 euro ogni tanto non rappresenta certo un salasso.

Se per le nuove sanzioni sarà introdotta una norma ad hoc nella finanziaria provinciale, e le multe entreranno in vigore con il nuovo anno, sul fronte dei controlli le novità potranno scattare in tempi ancora più rapidi. Per le fermate più frequentate si punterà, come detto, sui controlli pre-salita, affidati a disoccupati in cassa integrazione. I quali non potranno comminare sanzioni, ma funzioneranno da deterrente e in caso di problemi con passeggeri che volessero comunque salire sull’autobus, potranno attivare il personale di Trentino Trasporti o eventualmente la polizia municipale.

Dall’altra si vuole sperimentare la salita a bordo solo dalla porta anteriore, come avviene nei giorni festivi e nelle ore serali: una soluzione per le fasce orarie e le linee meno frequentate, dove il controllo da parte dell’autista non peserebbe sui tempi di ripartenza del mezzo. Una soluzione questa che sarà oggetto di trattativa con i sindacati degli autisti. E vista la prima reazione (vedi articolo a lato) della Fit Cisl, non è detto che abbia la strada spianata.

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