Sporting, un progetto per far rivivere il circolo

L’assessore all’urbanistica Biasioli: «Un privato è intenzionato a riportare campi di tennis, calcetto e un ristorante. Con lui il proprietario dell’area»


di Luca Marognoli


VILLAZZANO. Pochi giorni fa abbiamo parlato dell’ex Sporting di Villazzano come di uno degli “scheletri” urbanistici, appartenenti a privati, che ora potrebbero venire demoliti, grazie alla nuova legge sui piani regolatori di recente approvata dalla commissione provinciale competente. Per l’ex circolo potrebbe però esserci un futuro migliore delle ruspe. Un vero e proprio ritorno alle origini: campi da tennis, da calcetto e, forse, anche una piscina.

Lo annuncia Paolo Biasioli, vicesindaco e assessore all’urbanistica. «Abbiamo avuto alcuni incontri con uno studio tecnico e una persona interessata, che ha già ragionato con il proprietario per un recupero di tipo sportivo ricreativo».

Non si tratta dello stesso privato che si era fatto avanti anni fa, ma di un nuovo soggetto, che ha contattato il Comune per attingere informazioni. All’epoca - ricorda Biasioli - «volevano fare 30 mila metri cubi di residenza e alberghi legati all'università, ma l'amministrazione non aveva condiviso il progetto, che era stato quindi accantonato».

Ora la prospettiva cambia: niente edilizia residenziale, solo impianti sportivi. «Tra l'altro si tratta di un progetto buono e fra poco comunicheremo all’interessato cosa sia realizzabile e cosa no», continua l’assessore all’urbanistica. «Però c'è questo interesse e mi sembrano decisi a portarlo avanti. Noi stiamo valutando l'ipotesi: abbiamo già in mano un disegno di massima e abbiamo chiesto all’imprenditore di fornirci un piano finanziario di fattibilità, completo di cubature delle parti interrate e fuori terra».

L’idea è di «mantenere la funzione sportiva: campi da tennis e di calcetto, come quelli che c’erano prima. Stanno anche considerando l’ipotesi di realizzare una piscina, ma vanno verificati con attenzione i costi». Biasioli mette in guardia sui rischi connessi all’esercizio di impianti di questo genere, senza contare che a poca distanza ci sono quelli comunali di Madonna Bianca e via Fogazzaro: «Sappiamo quanto costa ad Asis la gestione della piscina: la copertura dei costi si aggira attorno al 30%». Il resto, naturalmente, ce lo mette il Comune, sapendo però che sta fornendo un servizio alla cittadinanza. Diversa è l’ottica dell’imprenditore, che deve fare utili. Secondo il progetto, il circolo (con o senza piscina) dovrebbe ospitare anche un punto di ristoro.

Questa volta l’operazione sembra fattibile, anche perché soddisfa le richieste delle due circoscrizioni: «Avevamo già in passato ragionato sull'opportunità che quella zona potesse fungere da collegamento tra le torri e la parte superiore di Villazzano. Tra l'altro siamo vicini alla stazione della Valsugana. L'ottimo sarebbe utilizzare il sottopasso esistente, rendendolo pedonale, mediante l’istituzione di una servitù».

Il progetto di massima è stato presentato da un imprenditore trentino, del quale Biasioli preferisce non fare il nome, ma che - aggiunge - «sembra una persona di buona volontà». Il proprietario dell’area, Ferretti, «sarebbe interessato a compartecipare: ci troveremo entro il mese di maggio per fare il punto».













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