Spinelli e i tagli alla Cooperazione «A spendere soldi capaci tutti» 

La scure sugli aiuti internazionali. L’assessore ha spiegato la riforma in Commissione: «Fondati sospetti che non ci sia sempre stata qualità». Molto critiche le opposizioni. Ferrari (Pd): «I nostri progetti riconosciuti da tutti»



Trento. La giunta, se mai fossero rimasti dei dubbi, conferma la propria intenzione di riformare profondamente il sistema di finanziamento della cooperazione internazionale. un intervento che, da parte delle opposizioni , è stato bollato come “la scure della giunta». ieri del tema ha parlato in quinta commissione l’assessore alle attività economiche achille spinelli che è stato, in qualche passaggio anche piuttosto tranchant. soprattutto quando ha risposto alla consigliera sara ferrari (pd) che sottolineava come nel settore dei progetti internazionali alla provincia, in passato, fosse stato riconosciuta una grande qualità («c’è un riconoscimento internazionale della qualità del lavoro svolto dalle nostre associazioni»): «la qualità invidiabile del sistema trentino viene riconosciuta eccome, ma in ragione di un finanziamento cospicuo e costante: a spendere sono tutti capaci e si fanno tutti contenti. é nel dire dei no che si creano le difficoltà e bisogna discernere tra chi fa bene e chi fa male. nel settore riteniamo ci siano fondati sospetti però che non fosse tutto qualità».

Spinelli non ha negato che le motivazioni di chi agisce in questo settore siano di spessore: «dalla nostra analisi emerge una forte frammentarietà, con progetti molto simili reiterati per molti anni di seguito, che testimoniano più una dipendenza che una crescita, una massa critica ridotta e frequenti sovrapposizioni, nessuna collaborazione e la dispersione di risorse umane e finanziarie. il vincolo dello 0,25 avrebbe infuso una confidenza nell’ottenimento di risorse certe e capienti che non ha giovato all’indispensabile innalzamento qualitativo dei progetti. solo tre sono le associazioni che hanno ottenuto la registrazione di “senza fini di lucro”, condizione indispensabile per accedere alle risorse nazionali ed europee. alcune tra le associazioni più strutturate mostrano ampia se non totale dipendenza da risorse ottenute ricorrentemente, producendo un effetto distorsivo del finanziamento pubblico».

Come avverrà la riforma? con un vincolo di bilancio, severa rendicontazione, compartecipazione privata al 50% per i progetti e al 30% per i microprogetti. da questo insieme di evidenze nasce la decisione di eliminare il vincolo di destinazione al settore della quota di bilancio (decisa con legge nel 2005), che è divenuto “un freno e non uno stimolo alla crescita dell’associazionismo”. lo stesso approccio ha motivato la scelta di pretendere per i progetti il cofinanziamento al 50% proveniente da fondi non pat. la spinta di reperire fondi di autofinanziamento ha lo scopo di responsabilizzare le associazioni, ha chiarito l’assessore. altro elemento introdotto, una rendicontazione più rigorosa attraverso revisori e auditor: «ne deriverà maggiore massa critica e minore dispersione delle risorse». parte dei cambiamenti potranno presentare oggettive difficoltà, ha ammesso spinelli, ma siamo certi che comporteranno effetti positivi nel medio periodo. infine, spinelli ha annunciato che è intenzione di inserire nei nuovi criteri la possibilità temporanea di abbassarE per i microprogetti la soglia di partecipazione del privato dal 50 al 30% così da rendere graduale il cambiamento per le associazioni caratterizzate perlopiù da volontari».

Per paolo ghezzi, futura, i dubbi non mancano: «come avverrebbe e in che tempi il passaggio dal 50 al 30% per alcuni progetti? qual è l’entità dei finanziamenti; se esiste una distinzione tra i tipi di iniziative (ovvero quelli con profili “di business” che possono ragionevolmente trovare degli sponsor e quelli con profilo puramente umanitario o emergenziale, sicuramente meno appetibili dai possibili partner); se non sia stata considerata la possibilità di mantenere lo 0,25% e introdurre strumenti affinché sia meglio speso; se questa urgenza di intervenire che blocca anche progetti già avviati non sia dettata anche da qualche situazione effettivamente problematica riscontrata?». ghezzi attacca la politica “del sospetto”: «l’assessore ha pronunciato una raffica di affermazioni non tecniche: da “ci sono state sicuramente sacche di inefficienza, di distorsione dei soldi pubblici, anche se non è dimostrato”, a “parlerei di uso probabilmente distorto della risorsa pubblica anche se non abbiamo specifici elementi di tipo penale da denunciare. una bella fila di “certezze-non certezze” piuttosto contraddittorie». spinelli ha replicato che l’abbassamento della soglia di compartecipazione privata è venuta dall’interlocuzione con alcuni soggetti “piccoli” per i quali si è ritenuto di prevedere uno “scivolo” per permettere loro di operare, almeno per un periodo di avviamento di due anni, a seguito dei quali si verificherà come proseguire. quanto ai finanziamenti, si è parlato di 34 milioni della scorsa legislatura perché i progetti non hanno sempre raggiunto il pieno utilizzo di oltre 10 milioni all’anno. ma la riforma procede.













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