Spedizione punitiva al Magnete: un ferito 

Una decina di giovani con spranghe e catene hanno atteso e aggredito un 22enne. E chi abita in zona ha sempre più paura



TRENTO. Una spedizione punitiva. Non può essere definita differentemente l’aggressione avvenuta ieri pochi minuti dopo le 11 attorno al complesso del Magnete. Il bilancio è di un 22enne ferito a spalla e torace ma poteva andare peggio visto che chi lo ha affrontato - una decina di giovani - era armato con spranghe, bastoni e catene.

Tutto è successo in un attimo e sulla ricostruzione puntuale di quanto successo sono al lavoro i carabinieri della Compagnia di Trento intervenuti ieri assieme alla polizia e agli agenti della locale. A quanto pare il bersaglio della spedizione era il 22enne che abita al Magnete e che è stato atteso sotto casa. Appena uscito, all’incrocio fra via Stenico e passaggio Disertori, è partita l’aggressione con la vittima che è riuscita a scappare solo perché ha imboccato la strada dei garage prima degli altri, riuscendo a tenerli fuori. Ma sul suo corpo c’erano già le tracce lasciate da spranghe e bastoni. Con traumi - che al momento non appaiono gravi - al torace e alla spalle. La prognosi dovrebbe essere limitata a pochi giorni.

A dare subito l’allarme sono stati alcuni passanti, spaventati da quello che avevano visto, da quello che stava succedendo. Nel giro di pochi minuti sul posto c’erano i sanitari, che si sono presi cura del ferito, e le forze dell’ordine. Ma l’arrivo delle macchina ha comportato il fuggi fuggi degli aggressori. Tre le persone che sono state fermate e sulle quali saranno fatti degli accertamenti per capire se hanno partecipato alla spedizione e che ruolo hanno eventualmente avuto. Intanto da chi abita al Magnete arrivano segnalazioni che parlano di episodi ripetuti di violenza e di aggressioni. Non passa giorno - spiegano - senza che le forze dell’ordine siano chiamate ad un intervento. «È il Bronx» viene detto da più parti e c’è chi dice di aver oggettiva paura anche stando in casa. «È proprio così, è la paura che ti entra in casa». Una situazione che permane da circa quattro anni e in questo periodo sono state fatte diverse segnalazioni non solo alle forze dell’ordine ma anche all’amministrazione comunale e all’Itea. «Ma nulla è cambiato» viene spiegato da chi parla ma non vuole essere nominato. Perché? Perché ha paura e in quella zona deve abitarci.

Quello che è successo ieri mattina è l’ennesimo episodio, viene spiegato, con la gente in strada che ha avuto il timore che la situazione degenerasse ulteriormente e che nell’aggressione potessero essere coinvolti anche i semplici passanti. Le spranghe, le catene, quelle facevano paura e il solo pensarci incute ancora timore fra i residenti. Che cercano di andare avanti chi denunciando chi chiudendo a chiave la porta del proprio appartamento sperando che non succeda nulla.

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