Sordi e ciechi uniti in un’unica cooperativa 

Ufficializzata ieri la fusione tra AbC Onlus e l’Irifor. Il sindaco: «Protagonisti nell’assistenza alle disabilità»


di Claudio Libera


TRENTO. È stata ufficializzata ieri con una cerimonia a Palazzo Geremia la fusione tra la Onlus AbC, che opera da anni per l'inclusione delle persone sorde e la Cooperativa Irifor, che si occupa di ciechi e ipovedenti. Una festa in cui è stata sancita la fusione, alla presenza dei vertici dell’Associazione e della Cooperativa sociale, di sindaco, assessore provinciale Luca Zeni e presidente della Cooperazione Marina Mattarei. Come hanno detto Armando Pedulla presidente di AbC Onlus Trento e Ferdinando Ceccato, direttore di Irifor, “in Trentino i ciechi e ipovedenti sono circa 1.000 di cui 600 iscritti all’Unione Italiana Ciechi; 78 sono i ragazzi guidati nel percorso scolastico mentre, sul territorio provinciale, a vario titolo, sono seguite 300 persone. AbC Onlus Trento segue l’inclusione scolastica di 41 bambini. “Questa fusione – ha detto Andreatta - vi fa diventare protagonisti di una grande impresa, apripista, eccezionale, che mette insieme due soggetti che si occupano di disabilità diverse”. In un’unica sede, in via della Malvasia 15. Suscitando l’orgoglio dei ragazzi dell’Irifor Lab, ha aggiunto “state facendo crescere la città, non il singolo individuo”. Il merito maggiore, esser riusciti a dialogare ed a comprendersi, superando resistenze e difficoltà e soprattutto quella tendenza all'autoreferenzialità da cui il Trentino non è esente. Infatti, come è stato poi sottolineato da Fernando Cioffi, presidente Irifor, “con AbC abbiamo compreso che l'autoreferenzialità non la si può più permettere, in alcun campo”. “Perché – hanno aggiunto Ceccato e Pedulla - le risorse sono sempre meno, i bisogni crescono e le aspettative dei disabili, soprattutto nel campo del lavoro, sono alte. Ed è anche grazie alle istituzioni se si riesce a fornire servizi di qualità, diventando punto di riferimento solido ed affidabile riconosciuto e convenzionato con gli enti pubblici locali nei settori dell’assistenza sociale e sanitaria ed in generale nei servizi pubblici ai disabili”. “Due realtà di una comunità che si riconosce nel suo insieme per fare sistema”, ha aggiunto Zeni. “Nell’autonomia – ha proseguito Ceccato - pure da Roma”. “Non si tratta di un programma elettorale”, ha spiegato argutamente Lorenzo Andreatta ma del contesto operativo nel quale si muoverà la nuova cooperativa. La fusione è, infatti, un modo per risolvere i problemi guardando avanti e cercando di attivare dinamiche virtuose. Per Mattarei, infine, “si tratta di una sfida da raccogliere per vincere tutti insieme”. Il percorso per arrivare alla fusione non è stato facile né rapido, anche per la burocrazia ed in parte è ancora in corso. In sala capigruppo provinciali ed assessori comunali e molti giovani che hanno testimoniato quanto si svolge nelle scuole o nella prevenzione, a beneficio di tutti indistintamente.













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