Soffitte fantasma, capitolo chiuso

L'assessore Beber: «Ora le norme impediscono che il problema si ripeta»


Roberto Gerola


PERGINE. Su 21 edifici controllati, sono stati riscontrati 11 casi di abuso mentre in altri 9 l'abuso non c'era. In un solo caso non è stato presentato ricorso. Una sostanziale "parità" nei giudizi che il Tar ha espresso nei confronti dell'operato del Comune.

Sono i dati definitivi relativi alla vicenda legata alle "soffitte fantasma" che ha generato 34 notifiche di "messa in pristino" nei confronti anche di più soggetti per ogni caso, coinvolti a vario titolo: richiedente la concessione, proprietario, impresario, direttore lavori. Non in tutti i casi sono stati presentati i ricorsi. E comunque, i respinti sono stati 12, quelli accolti 14 e uno è ancora da esaminare. Le altre 7 notifiche non hanno avuto seguito al Tar. Segno che gli interessanti hanno in qualche modo provveduto e sono in attesa dei controlli. C'è da aggiungere che per 2 ricorsi respinti c'è l'appello al Consiglio di Stato.

I dati ci sono stati illustrati dall'assessore Massimiliano Beber che ha subito escluso ulteriori interventi nel settore normativo del Prg, dopo quelli del febbraio 2010. In sostanza, nei casi di abuso accertato sono stati individuati quegli elementi che hanno dimostrato come la soffitta fosse stata trasformata per essere abitata: principalmente la persenza di servizi igienici e bagni, arredi tipo camera da letto.

Ma il Comune proseguirà con specifiche indagini a proposito delle soffitte? «No - replica l'assessore Beber - non abbiamo corsie preferenziali per questo genere di accertamenti. L'ufficio tecnico effettuerà quelli di routine, anche perché ormai i "paletti" sono stati posti appunto due anni fa e pensiamo di aver chiarito sufficientemente le norme redatte dalla precedente amministrazione». In cosa consistono lo spiega sempre Beber. «Le modifiche - dice - riguardano principalmente il divieto di una scala d'accesso diretta alla soffitta, il rapporto superficie della finestra rispetto alla volumetria, la riduzione dell'altezza, massimo un locale per unità immobiliare, no a terrazze o balconi. I particolari sono contenuti appunto nella parte normativa».

Il problema sembra quindi essersi esaurito. Si ricorda che nell'ottobre del 2009, la decisione di intraprendere la serie di controlli alle "soffitte fantasma" aveva provocato un'infinità di polemiche. Anche in sede consiliare, molte le prese di posizione, le richieste di intervento di nuova rgolamentazione, ma anche di soprassedere, oppure di procedere ulteriormente. Polemiche erano state avviate anche sui promotori o presunti tali, degli accertamenti e il clima era decisamente avvelenato. Anche dopo le prime sentenze e i giudizi che il Tar aveva dato sull'operato del Comune, il dibattito si era sviluppato.  A due anni di distanza, le soffitte fantasma sono state sostanzialmente vietate.













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