«Soffitte fantasma: è solo un condono mascherato»

Il Pd non molla la presa e attacca la variante al Prg durante un incontro pubblico L’accusa: «Danneggiato chi le ha ripristinate e servito un bonus a tutti gli altri»


di Roberto Gerola


PERGINE. Battaglia l’altra sera a proposito delle soffitte fantasma che sono una parte del provvedimento consiliare relativo alla variante al Prg recentemente adottata e con qualche polemica amministrativa oltre che politica. La nuova amministrazione ha inteso individuare una soluzione per sbloccare la vicenda adottando quella che il Pd ha definito «un condono mascherato». In sostanza, la maggioranza Oss Emer avrebbe «legalizzato» le soffitte fantasma introducendo nuove norme urbanistica e anche approvandosele. In particolare, è stato il Pd a osteggiarle e appunto l’altra sera, la soluzione individuata è stata al centro di molte critiche.

Ci sono stati per la verità alcuni momenti di “dietrologia” nel senso che pesanti considerazioni (e critiche) sono state espresse a proposito del «peccato originale» e quindi degli autori di quella norma che poi avrebbe generato una situazione quanto meno caotica per la quale «qualcosa non era andata liscio». E quindi sono ritornati all’attenzione i noti controlli sulle soffitte, i conseguenti ricorsi al Tar con le sentenze spesso contraddittorie, ma che comunque avevano fatto sì che il Comune non ne uscisse proprio a testa alta. Due avvocati (Nicola Degaudenz e Mauro Demattè) presenti al dibattito sono stati un po’ i portavoce di questa situazione che ha visto Marco Osler, Marco Morelli e Renzo Anderle difendere le scelte di allora.

Trattato invece più a lungo il tema centrale e quindi la soluzione adottata: le soffitte, laddove è possibile, diventano sostanzialmente un piano in più “extra indice edificabile” in quanto aggiunta ai volumi esauriti con i piani sottostanti. Per il Pd (con Emanuele Curzel, Luciano Eccher, Marina Taffara, Matteo Savastano), si tratterrebbe di un patrimonio di 30 milioni di euro, le unità immobiliari con soffitta sarebbero 1500 con un incremento di circa 2400 residenti, si verificherebbe un aumento del valore dell’unità immobiliare.

Il tema si è poi spostato sui proprietari “ignari” o meno della possibilità offerta loro con la soffitta. Sono emerse domande. Perché sono state coinvolte anche le soffitte dopo il 2010 e cioè anche dopo il divieto di costruirle? Ma soprattutto è emerso che il danno più consistente è nei confronti di quanti a spese proprie hanno ripristinato la soffitta per le funzione specifiche. In sostanza, è emerso che, «chi è tornato nella legalità è stato danneggiato e agli altri è stato servito un bonus». Senza risposte le domande sul numero esatto delle soffitte che potranno diventare appartamenti sia come annesse all’alloggio sottostante o autonome. Nel qual caso, danno e bonus sono maggiori.

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