Slot, prima vittoria del Comune

Mori, il Tar rigetta le sospensive proposte da Euromatic per i limiti sulla collocazione delle macchinette


di Matteo Cassol


MORI. Fra poco meno di due mesi (il 18 aprile) al Tribunale regionale giustizia amministrativa di Trento verranno discussi in udienza pubblica i ricorsi presentati da Euromatic Srl, Confcommercio imprese per l'Italia Trentino e Lottomatica Videolot Rete Spa contro il Comune di Mori per l'annullamento della delibera che pone dei limiti alla collocazione di apparecchi da gioco sul territorio comunale. Nel frattempo l'amministrazione moriana ha segnato il primo punto a proprio favore: il Tar, infatti, ha detto no alla domanda incidentale di misura cautelare contenuta nei tre ricorsi, ritenendo quindi - da una prima analisi e in attesa del giudizio vero e proprio - che non sussistano gli elementi per sospendere la deliberazione del consiglio comunale datata 24 aprile 2012, che ha disciplinato la collocazione di nuove slot machine vietandone l'installazione in un raggio di trecento metri da luoghi definiti sensibili quali istituti scolastici e formativi, centri ludico-ricreativo-sportivo- culturali, strutture in ambito sanitario, scolastico e socio-assistenziale, luoghi di culto, biblioteche e servizi, giardini e parchi di pubblico godimento.

La valutazione si basa su una prima sommaria "delibazione" (questo il termine della giurisprudenza) tipica della fase cautelare, che non va a pregiudicare la decisione definitiva nell'ambito del rito vero e proprio, ma allo stato attuale i motivi di ricorso non sono stati ritenuti sorretti da sufficienti elementi di parvenza di buon diritto, come peraltro già rilevato in precedenti analoghe ordinanze del Tribunale stesso. Nello stesso parere preliminare, il Tar sembra aver individuato un possibile punto debole nell'impostazione della normativa adottata da Mori: «L'individuazione quale luogo sensibile (con la conseguente applicazione di una distanza indifferenziata) di tutti i giardini e parchi comunali - scrive il consiglio giudicante - non pare integrare idonea motivazione, posto che per la sussistenza della stessa occorre far comprendere il percorso argomentativo seguito per l'applicazione della regola di diritto alla concreta situazione di fatto».

Alla luce di questo appunto, la giunta Caliari ha intenzione di correre ai ripari, promuovendo urgentemente (il deposito del documento va fatto ad almeno quaranta giorni di distanza dall'udienza) - passando quanto prima attraverso il consiglio comunale - una modifica che toglierebbe dall'elenco dei luoghi sensibili i giardini e i parchi di pubblico godimento, che da una più attenta analisi - ritengono dalla municipalità - rientrano nella quasi totalità dei casi entro il perimetro di tutela di altrettanti luoghi di per sé sensibili quali istituti, biblioteche e servizi, la cui sensibilità non è stata minimamente messa in discussione.

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