Slot machine, deciderà il Tar del Lazio

Vietata l’installazione a una tabaccheria di Mattarello: sul ricorso i giudici trentini dichiarano la propria incompetenza



TRENTO. La “guerra” trentina delle slot machine approda al famigerato Tar del Lazio. La Provincia ha infatti deciso di resistere di fronte al ricorso presentato da Nicolas Fronza, titolare da qualche mese della tabaccheria di via Catoni a Mattarello, nella strada centrale che attraversa il sobborgo da nord a sud. Ricorso che però, qui sta la novità, verrà accolto o respinto non più a Trento, bensì a Roma. E quando si tratta del tar del Lazio, la cronaca insegna, tutto può accadere. Secondo l’avvocato Michele Busetti, maggior specialista della materia in Trentino, che segue proprio il ricorso di Fronza, dovrebbe trattarsi del primo caso in provincia di competenza “spostata” a Roma, per ragioni di cui si dirà. Un precedente insomma importante, il cui esito potrebbe produrre effetti a cascata.

Ad essere contestata non è tanto la misurazione della distanza minima dell’esercizio dalle scuole più vicine, requisito ora necessario per poter procedere a nuove installazione di videolottery e altri giochi simili con vincite in denaro: si tratta delle elementari dell’Istituto comprensivo Aldeno e Mattarello, che si trovano senz’altro a meno di 500 metri dalla tabaccheria, limite introdotto dalla legge provinciale dello scorso anno, poi recepita dall’amministrazione comunale di Trento lo scorso maggio. Limite con il quale la provincia intende tutelare i minori, cercando di fare in modo che le slot non si trovino a due passi dalle scuole: negli ultimi mesi, infatti, le cifre relative alla dipendenza da gioco d’azzardo hanno fatto registrare un picco per quanto riguarda minorenni e studenti in generale, sia per numero di ragazzi coinvolti che per quantità delle giocate. In questo caso peraltro ad essere in discussione è lo stesso merito del provvedimento. Soprattutto per quanto riuarda la sua “congruità” rispetto alle regole nazionali.

La richiesta di Fronza di poter installare slot machine nella propria rivendita di tabacchi e giornali era stata respinta dal Comune di Trento a metà settembre. Avendone ricevuto formale preavviso, Fronza si era però già mosso in direzione del Tar di Trento, per chiedere l’annullamento della decisione di Palazzo Thun. I giudici amministrativi trentini però, e qui sta il punto, lo scorso 9 novembre avevano declinato la propria competenza, girando la palla appunto ai colleghi laziali. Nel corso dell’estate, infatti, il Parlamento aveva legiferato proprio in questa direzione: prevedendo cioè la competenza funzionale del Tar del lazio per tutte le procedure di concessione e revoca in materia di slot machine sull’intero territorio nazionale. Chiara insomma la volontà di accentrare le decisioni giurisprudenziali in mnateria, evitando disparità di trattamento tra Regioni diverse. Il ricorso di Fronza sarà dunque deciso a Roma. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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