Slot, il Comune si arrende: via libera all’azzardo

Dopo la sentenza del Tar che ha annullato il regolamento sulle distanze Palazzo Thun ha revocato il blocco della licenza per un esercizio di Mattarello


di Luca Marognoli


TRENTO. Prima conseguenza concreta del doppio pronunciamento con cui il Tar, la settimana scorsa, ha annullato la parte del regolamento comunale che fissava in 500 metri la distanza minima delle slot machine dai “luoghi sensibili” come scuole, centri per giovani e anziani e strutture sanitarie e socio-assistenziali. Palazzo Thun ha revocato in autotutela il provvedimento di diniego alla concessione di una licenza che l’ente pubblico aveva emesso il 18 settembre scorso. La domanda era stata presentata da Nicolas Fronza, titolare della rivendita di giornali e tabacchi di via Catoni, a Mattarello. Tutto ciò sebbene l’esercizio “sia inequivocabilmente collocato nelle immediate vicinanze di luoghi sensibili”, nello specifico la scuola media statale Bresadola, si legge nella disposizione dello Sportello imprese e cittadini.

Resta pendente il ricorso, promosso dallo stesso Fronza, davanti al Tar del Lazio, «che ha ad oggetto - spiega il legale dell’esercente Michele Busetti - il regolamento del Comune di Trento, il diniego alla concessione della licenza specifica e la legge provinciale: deve essere ancora fissata l'udienza di merito dopo il rigetto della sospensiva in gennaio. Nonostante la revoca del Comune, chiederemo che il Tar decida sugli altri rilievi, come l'anticomunitarietà della legge provinciale per non essere stata notificata alla commissione apposita della Comunità europea».

Si tratta del primo provvedimento di revoca assunto dal Comune, «ma la mia mandante, Euromatic Srl, sta verificando se ci siano stati altri dinieghi motivati solo sulla base delle distanze». Il dato significativo però - osserva il legale - «non è tanto il numero, quanto il fatto che la città di Trento allo stato attuale sia “liberalizzata”. L'attività è sicuramente economicamente di interesse. Oggi come oggi, alla ricorrenza degli altri requisiti, non vi sono più motivi per non concedere la licenza in relazione alle distanze». La sentenza - conclude Busetti - «apre uno scenario che era di fatto bloccato. Il provvedimento attuale è un atto consequenziale a quella sentenza. Il Comune ha fatto bene ad evitare altri contenziosi, che avrebbero poco senso visto che il regolamento al momento non c'è più».

L’assessore alle attività economiche Fabiano Condini conferma: «La sentenza era immediatamente esecutiva e di fatto al nostro regolamento ora manca un articolo sulla base del quale era stato espresso il diniego. Non ci sono più i presupposti per cui dire no». Stando ai dati del Comune, Fronza sarebbe stato l'unico ad avere fatto ricorso su questo punto. «La crisi esiste anche nel settore delle slot», commenta l’assessore. «Come sempre avviene, all'inizio c'è un'espansione selvaggia e poi una razionalizzazione. Anche perché ci sono più di mille apparecchi nel Comune di Trento».

La domanda dell’esercente era stata presentata appena uscito il regolamento, «forse per farne una causa pilota», afferma Condini. Che annuncia: «Siamo al lavoro per predisporre un provvedimento da sottoporre quanto prima al consiglio per adeguarci al pronunciamento del Tar. Gli uffici stanno valutando se predisporre una mappa, un elenco o entrambe. I tempi? Contiamo di andare in aula prima dell'estate».

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