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«Slacklining, follia sulle Dolomiti»

Dura presa di posizione del Veneto contro chi cammina sulle funi



TRENTO. Dura presa di posizione della regione Veneto (per bocca dell’assessore alla sanità Luca Coletto) contro la pratica dello slacklining, ossia la camminata su una fune stesa tra un picco e l’altro in montagna, anche a grandissima altezza, che è stato segnalato sulle Dolomiti. «Non c’è motivazione al mondo che giustifichi questa follia – spiega Coletto – alla quale si legano rischi altissimi. Gli impavidi praticanti – incalza – sappiano che loro e la loro fune sono praticamente invisibili ad un elicottero in volo e che anche un minimo contatto avrebbe conseguenze tragiche sia per chi sta sulla fune, sia per l’equipaggio dell’elicottero ad altissimo rischio di caduta. Gli uomini e le donne del 118 e del soccorso alpino – ricorda Coletto – hanno già dato un pesante contributo di vite spezzate nel tentativo di aiutare chi si trova in difficoltà. Rischiare la vita per un bullo che sogna di volare non è proprio il caso.

Mi auguro – conclude Coletto – che la autorità preposte prendano in seria considerazione l’emanazione di un divieto formale a questa pratica assurda e pericolosa, a maggior ragione in questo periodo di poca neve che spinge i turisti a fare escursioni in montagna, con un aumento delle richieste di soccorso degli elicotteri».

Lo slacklining viene definito da Wikipedia come è un esercizio di equilibrio e di bilanciamento dinamico. Il nome di quest'attività deriva dalla slackline, una fettuccia di poliestere o nylon tesa tra due punti sulla quale si cammina. Questa disciplina, che per certi versi assomiglia all'arte del funambolismo, ne differisce in alcuni aspetti fondamentali: si cammina su una fettuccia piatta e non su un cavo o su una corda, inoltre non prevede l'uso del bilanciere.

Lo slacklining nasce negli Stati Uniti nei primi anni Ottanta dove si sviluppa nell'ambiente dell'arrampicata sportiva. Oggi, oltre al suo paese d'origine, è molto conosciuto anche in Brasile e in vari stati europei (soprattutto Francia e Germania); in Italia si sta diffondendo sempre più, specialmente negli ultimi anni.













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